Come già annunciato nei giorni scorsi, riportiamo una selezione di alcuni dei messaggi di solidarietà giunti alla Sede nazionale ANVGD dopo le infanganti accuse di camorrismo, ruberie e tradimenti mosse dall'Unione degli Istriani attraverso il suo periodico.
Le firme dei messaggi sono volutamente omesse dai responsabili dei sito, sia per motivi di privacy, sia perché, visti i toni delle accuse ricevute dall'Unione degli Istriani, non desideriamo che gli autori siano esposti a ritorsioni di ogni genere.
Ho ricevuto la Rivista Unione Degli Istriani che riporta il violento attacco all'ANVGD sede nazionale, già inviato ai soci ANVGD per conoscenza. Mi chiedo se la dirigenza dell'Unione si rende conto del danno d'immagine verso l'esterno che sta creando agli Esuli, tutti. La violenza verbale, l'arroganza nel proporsi ricordano sistemi già attuati a chi è vissuto in un determinato periodo storico, nefando e nefasto soprattutto alle popolazioni vissute sul confine orientale.
Anche fra noi, purtroppo, ci sono divisioni. Tutto è perfettibile e non sempre siamo d'accordo su conduzione e sistemi in atto spesso a nostro svantaggio, e per quel che mi riguarda a volte l'ho esternato, ma educazione e buon senso invitano ad un più civile confronto. In questi termini l'Unione Degli Istriani sta usando termini e modi che sicuramente non ricalcano il pensiero degli Esuli sparsi nel resto d'Italia. Questo è autolesionismo e coinvolge noi tutti in un abbassamento dei valori civili e morali. Cerchiamo di ricompattare gli Esuli sotto un unica dirigenza. Facciamoci rispettare, abbiamo impiegato sessant'anni per dimostrare i valori che ci hanno costretto all'Esodo; la dirigenza dell'Unione si adegui nel migliore dei modi e non nel peggiore, al percorso storico degli Esuli che, con la loro Storia, si sono inseriti nella Storiografia d'Italia a Testa alta.
Un Presidente di Comitato provinciale ANVGD
Chi si credono di essere questi Signori dell'Unione degli Istriani, che in maniera così rozza gettano fango sull'Associazione principe dei Profughi?
Grazie all' ANVGD, che ci rappresenta, il termine "profugo giuliano-dalmata" sin qui è stato sinonimo di "persona onesta e laboriosa". Come formichine abbiamo tutti lavorato per la ricostruzione del Paese e ora veniamo definiti quali delinquenti e camorristi.
L'ANVGD ha fatto l'impossibile per tirarci fuori dalla tragedia istituendo Collegi per gli studenti, l'equiparazione ai combattenti e reduci per ottenere il lavoro, gli avvocati per i beni abbandonati, le case dopo i Campi Profughi e ora le stesse case in proprietà.
Dove era l'Unione degli Istriani?
Io sono Socio dell'ANVGD ed ho piena stima dei Dirigenti genovesi e centrali che indefessamente operano per le nuove esigenze di visibilità della nostra Famiglia, e ne sono ampiamente informato con periodicità. Oggi c'è la Federesuli che porta avanti le nostre aspettative e nessuno ha la bacchetta magica per risolvere, soprattutto con un Governo che ha problemi piu' grandi di lui.
A 80 anni, mai avrei pensato di leggere tanta cattiveria da parte di Componenti della nostra Famiglia.
Si vede che sono più esercitati nelle faide politiche di visibilità che nella risoluzione dei nostri problemi, che grazie all'ANVGD, non sono più così importanti come erano tanti e tanti anni fa.
Un Socio ANVGD
Leggendo l'incredibile articolo vengono i brividi. Emerge rabbia ed odio che non hanno nulla a che spartire con la civile convivenza e la corretta dialettica democratica. Non conosco né gli uomini che giungono a tanto, né tantomeno riesco a comprenderne le reali motivazioni. Nell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ho vissuto gli anni più intensi della mia adolescenza. Mi sono abbeverato a Messina alle lezioni di vita del presidente Giuseppe Albanesi, il maestro Toli, il segretario Tullio Zanella. Ma come sono distanti questi strani "istriani" dalla difesa di valori inestimabili, di tradizioni profonde. Da giornalista e da esule ho seguito sempre la nostra storia. Per decenni siamo stati bistrattati. Spesso anche umiliati. Ma il timone dell'ANVGD nelle mani di padre Rocchi, del presidente Toth ha portato la nostra grande nave verso traguardi insperati, forse anche incredibili. Oggi l'Italia intera, dal Presidente della Repubblica, ai rappresentanti di governo onorano la memoria degli esuli, riconoscono i loro sacrifici, le vittime innocenti. Ebbene, a qualcuno, il lavoro silenzioso e certosino dei nostri dirigenti non piace. Non si sa perché. Peccato. Cerchiamo di perdonarli.
Un Socio ANVGD
Sono trascorsi ben 63 anni dalla fine della 2^ guerra mondiale, ma non dalla guerra civile che continua ancora. Sono indignato e rammaricato per le pesanti affermazioni di questi giorni indirizzate dall'Unione Istriani all'ANVGD. Evidentemente quest'Associazione triestina, non riuscendo a gestire la sua realtà, continua a combattere una guerra civile contro i propri fratelli. Sono loro che prevaricano le leggi, sono loro che rappresentano l'erba cattiva del campo di grano (non aderendo alla Federazione degli Esuli). Ma è il caso di ricordare i vecchi adagi: "non ti curar di loro ma guarda e passa".
Ho imparato che nella vita non importa dove arrivi, ma la strada che percorri. Ho imparato che la parte migliore che puoi recitare è quella di te stesso. I vertici dell'ANVGD sono composti da galantuomini e pertanto evidenzio tutta la mia solidarietà. L'unica cosa importante è che, quando ce ne andremo, saranno le tracce del nostro percorso di vita che avremo lasciato a prevalere su coloro che seminano erbacce e che, come tali, non sono destinate a lasciare traccia alcuna.
Un socio ANVGD
Il nostro Comitato esprime la sua piena solidarietà alla Presidenza Nazionale ANVGD e a tutti i suoi dirigenti e rappresentanti dalle infamanti accuse e continue critiche verso una Associazione che dal 1947 aiuta e difende le cause degli Esuli, da parte dell'Unione degli Istriani e sopratutto nella persona del suo rappresentante Massimiliano Lacota. Ormai la botte è piena: pensiamosia il caso di richiamare il personaggio a mezzo di qualche legale.
Un Comitato ANVGD
Ho letto con vivo disappunto quanto scrive l'Unione degli Istriani e trovo semplicemente vergognoso si possano muovere tali accuse all'operato della nostra Associazione: sono le solite persone che tentano di infangare il nostro buon nome senza però riuscirci. Continuate nella vostra meritoria attività eredi di grandi uomini del passato, primo fra tutti Padre Flaminio. A lui sono grato per quanto ha fatto per gli esuli ed in particolare per i giovani giuliani accolti nei collegi di Grado e di Brindisi. Contro i diffamatori ho sempre ascoltato e seguito il motto: "Non ti curar di lor, ma guarda e passa!".
Un Socio ANVGD