COMUNICATO STAMPA ANVGD
Bisogna essere ancora grati al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per aver firmato la necessaria manovra finanziaria, stoppando però la lista degli enti e delle libere associazioni culturali ai quali il Governo, o chi per esso, voleva tagliare in fondi. È stato detto da un ministro che spesso si tratta di enti «da barzelletta». Talvolta può anche essere vero. Non diversamente, del resto, la pretesa di elevare il bergamasco a lingua ufficiale.
Tra gli enti «da barzelletta» troviamo infatti: il Centro Sperimentale di Cinematografia, l’Istituto Alcide De Gasperi, la Fondazione Ugo Spirito, il Vittoriale degli Italiani, la Scuola Archeologica Italiana di Atene e anche la nostra cenerentola Società Dalmata di Storia Patria fondata a Zara cento anni fa, insieme ad altre istituzioni che con pochi euro tengono alto il nome della cultura italiana raccogliendo intorno a sé giovani ricercatori delle migliori Università.
Perdere questo patrimonio di volenteroso amore per la nostra tradizione nazionale significa selezionare i tagli «in odium Italiae», una scure barbarica che recide le giovani generazioni dalle radici della Nazione.
Su cosa costruiremo allora l’identità e l’unità nazionale se si considerano di nessun conto alcune di queste istituzioni che rappresentano momenti vitali della nostra storia culturale e politica e sono strumento di collaborazione con studiosi di altri Paesi?
La cultura italiana è la più preziosa merce di esportazione a servizio della nostra diplomazia e del nostro sviluppo.
Lucio Toth, Presidente nazionale ANVGD