Nella mattinata del 30 settembre 2009, nel comune di Mandanici (Messina), su iniziativa di quella amministrazione comunale si e’ tenuta una significativa cerimonia di intitolazione di una piazza al car. Domenico Bruno, originario del piccolo centro siciliano e vittima delle foibe istriane in seguito all’armistizio del 1943, allorquando pago’ con la vita il rifiuto di consegnare le armi e la divisa al nemico. Prelevato con la forza il 17 settembre 1943 da uno dei tanti “comitati rivoluzionari” o come si legge sul foglio matricolare “da parte di formazioni di banditi”, venne pochi giorni dopo giustiziato ed infoibato.
Numerose le autorita’ politiche, religiose, civili e militari che, con la loro presenza, hanno inteso dare particolare significato alla manifestazione.
Due le fasi che la hanno contraddistinta. La prima, svoltasi nei pressi del museo etnoantropoligico, e’ stata caratterizzata dalla lettura di alcune toccanti testimonianze storiche e dagli autorevoli interventi della dott.ssa Enza Interdonato (dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Roccalumera), del dott. Giorgio Rustia (presidente nazionale dell’a.n.c.d.j.), della signora Grazia Bruno (figlia del car. Bruno) e del col. Maurizio Detalmo Mezzavilla, comandante provinciale dei carabinieri di Messina.
Il rappresentante dell’arma, dopo avere ricordato la legge 92/2004 che ha dedicato la data del 10 febbraio di ogni anno alla “giornata del ricordo delle vittime delle foibe”, ringraziando l’amministrazione comunale per la lodevole iniziativa realizzata, ha ricordato il tributo di sangue pagato dall’arma dei carabinieri nell’area nord-orientale del paese in seguito all’armistizio del 1943, allorquando oltre 250 carabinieri morirono vittime delle foibe e delle repressioni slave nelle aree a forte presenza italiana in Istria. Carabinieri che, senza sentirsi eroi, si immolarono con serenita’ alla patria per portare avanti la loro missione di difesa e tutela della popolazione italiana residente in quelle zone.
Il comandante provinciale, peraltro originario di Udine e quindi particolarmente coinvolto emotivamente, ha inoltre ricordato come il 5 giugno u.s., durante la festa annuale dell’arma dei carabinieri, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano abbia insignito la bandiera dell’arma della medaglia d’oro al merito civile proprio per la meritoria opera di sostegno alla popolazione nel confine nord-orientale in seguito all’armistizio del 1943, per difendere la quale pago’ un significativo contributo di sangue.
Infine, il col. Mezzavilla ha manifestato il proprio apprezzamento per la massiccia partecipazione alla cerimonia da parte dei giovani alunni delle scuole del comprensorio montano, futuro della nostra nazione, sottolineando l’importanza della memoria storica e del costante ricordo di una pagina dolorosa della storia italiana.
La seconda fase della cerimonia, breve ma significativa, si e’ invece svolta nella piazza di Mandanici, ove alla presenza delle autorita’, delle scolaresche e di tutto il paese, la figlia del martire ha provveduto alla scopertura della targa, con successiva resa degli onori militari e benedizione da parte del parroco.
(fonte www.parcodeinebrodi.com)