Non è sempre così semplice uscire da 'antichi' retaggi. Forse è il caso di Luca Gaspari, segretario del circolo Prc 'Peppe Fanesi' di Ascoli Piceno, il quale, parlando a nome del partito, considera addirittura “irricevibile” la proposta del consigliere del Pdl Petracci. L'azzurro, nello specifico, ha suggerito di intitolare una via di Ascoli Piceno alla memoria dei martiri delle Foibe.
Il 'niet' rosso sarebbe giustificato “specialmente alla luce dei fatti dell'ultimo vergognoso imbrattamento del sacrario partigiano proprio nella notte della 'Giornata del Ricordo' ad opera di 'ignoti'”. Resta da capire quale tipo di collegamento ci sia tra le migliaia di persone gettate, spesso ancora vive, nelle fosse carsiche settant'anni fa, e gli atti vandalici dei giorni nostri.
Eppure, per i comunisti “risulta davvero singolare che nessun esponente politico ascolano abbia messo in relazione le due cose”. Come se le colpe di qualche fanatico, che ha scelto il 10 febbraio per manifestare la propria stupidità al mondo, possano ricadere sulla memoria di tanti innocenti massacrati dai partigiani di Tito.
Ad ogni modo, “Rifondazione comunista denuncia a gran voce e rilancia questa proposta alla sinistra ascolana seduta in consiglio comunale: una via in memoria del grande comandante partigiano Spartaco Perini”. Perché “questo è sicuramente in linea con la nostra storia di resistenza al Nazifascismo e con la dicitura del comune di Ascoli Piceno, 'Medaglia d'oro al valor militare per l'attività partigiana'”.
Insomma, non sono bastati i decenni di oblio in cui sono stati sepolti ancora una volta gli italiani della Venezia Giulia, dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia; né la legge dello Stato con la quale si è scelto di dedicare un giorno dell'anno al ricordo dei martiri delle Foibe. C'è chi, infatti, continua a vivere nella tragedia delle fratture del secolo scorso, dimenticando la millenaria lezione dell'Antigone.
da Il Restro del Carlino del 28 febbraio 2011