Dalla rubrica Lettere del quotidiano Il Piccolo del 2 agosto
Ho letto il libro “L’Esodo dei 350mila” di P. Flaminio Rocchi, dove si fanno tre ipotesi sulla fine dell’eroe Luigi Missoni morto a Castelfranco Emilia nel 1944: la prima ipotesi è che sia morto per cause naturali, la seconda che si sia trovato nel mezzo di un bombardamento e la terza che sia stato condannato da un tribunale fascista.
Io mi sento persuaso dalla terza ipotesi e spiego il perché: nel 1942/43 lavoravo a Zara a campo Simeone dai fratelli Terboievich e vedevo ogni giorno passare dal lato della prefettura l’eroe dalmata senza un braccio per cui si meritò la medaglia d’oro alla memoria anche se poi, però, risultò non essere deceduto.
Un giorno Nino Terboievich, facente parte della Mvsn, parlando con un amico rivelò di essere a conoscenza che l’eroe prese per il petto il governatore della Dalmazia accusandolo di essere un delinquente e lo sollevò da terra con la forza del solo arto superiore che gli rimaneva. Ciò dimostra che non correva buon sangue tra lui e il regime e io mi chiedo: cosa ci faceva a Castelfranco? E’ possibile che di lui si sappia solo della sua morte?
Provo molta angoscia per questo e mi farebbe piacere se chi ne sapesse di più potesse raccontarlo
Lino Soravito