Il Presidente nazionale dell'ANVGD Lucio Toth ha inviato un messaggio a Sergio Chiamparino, Sindaco di Torino e presidente dell'ANCI (Associazione nazionale Comuni Italiani), per sollecitarlo ad un particolare interesse delle istituzioni locali nei confronti di una corretta interpretazione dell'imminente Giorno del Ricordo. Vi presentiamo il testo dell'intero messaggio.
Caro Presidente,
per una coincidenza felice Lei conosce perfettamente non solo lo spirito, ma l’iter preparatorio della Legge n. 92/2004, essendo stato relatore dell’analoga proposta di legge elaborata nelle legislatura precedente e ripresa nella successiva. Conosce altrettanto bene l’associazione di cui sono ancora presidente nazionale per la presenza attiva nella città da Lei amministrata di un nostro comitato provinciale e di migliaia di esuli giuliano-dalmati che a Torino hanno trovato un lavoro e una nuova patria.
Come recita il testo della legge – alla cui stesura Lei ha dato un contributo decisivo – il fine è «di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale». L’ampio consenso raggiunto in sede parlamentare sul Giorno del Ricordo ha sancito la piena condivisione, da parte delle istituzioni politiche nazionali, e grazie anche ad una oggettiva e pacata riflessione storiografica ormai maturata nelle sedi accademiche ed editoriali, di una tragica pagina di storia italiana alla quale è stata finalmente riconosciuta dignità di memoria.
Dal 2004, ogni 10 febbraio, come certamente non Le sarà sfuggito, il Presidente della Repubblica consegna ai congiunti delle vittime (italiani deportati e scomparsi tra il 1943 e il 1945 ed oltre ad opera dei partigiani di Tito) un’onorificenza nel corso di una solenne cerimonia nel Palazzo del Quirinale, alla presenza delle più alte cariche, civili e militari, dello Stato. Analogamente, in molte Prefetture d’Italia altri congiunti ricevono eguale onorificenza dal Rappresentante del Governo.
La istituzione del Giorno del Ricordo ha sancito, ad oltre 60 anni da quei tragici eventi, il pieno riconoscimento del sacrificio della popolazione civile giuliana e dalmata, alla quale per decenni le opposte sovrastrutture ideologiche hanno negato visibilità e dignità di memoria, rendendole ostaggio delle contrapposizioni politiche e di schieramento.
Ora, apprendiamo che in alcuni Comuni italiani, come Firenze e Monza, vengono proposte da talune associazioni, in concomitanza con la commemorazione del 10 Febbraio, iniziative estranee, se non offensive, come nel caso di una mostra itinerante – «Fascismo, foibe, esodo» – che ripropone contenuti e assunti ampiamente posti in discussione e superati dalla più avveduta storiografia contemporanea, anche di sinistra (Marina Cattaruzza, Gianni Oliva, Giuseppe Parlato, Raoul Pupo, Fulvio Salimbeni, Roberto Spazzali ed altri), con un evidente sottinteso giustificazionista. Il che, spostando arbitrariamente la centralità del tema oggetto della legge istitutiva (l’esodo di centinaia di migliaia di italiani, per lo più autoctoni, dal loro territorio di insediamento storico), oltre ad essere offensivo per le persone il cui sacrificio si vuole riconoscere, ripropone concezioni arretrate e non rispondenti allo spirito ed alla lettera della legge stessa, riaprendo ferite che invece si vogliono sanare, come correttamente interpreta la norma il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Richiamo, gentile Presidente la Sua attenzione su questo punto, ben conoscendo la Sua sensibilità e vicinanza alle nostre vicende.
Lucio Toth, Presidente nazionale ANVGD
(Sergio Chiamparino, Sindaco di Torino e presidente dell'ANCI)