Pochi giorni dopo il loro ingresso a Gorizia le milizie comuniste del maresciallo Tito iniziarono a rastrellare nelle loro case i goriziani che avrebbero potuto rappresentare un ostacolo alla fortemente voluta annessione di Gorizia (e successivamente della Slavia Veneta, ovvero sino a quasi il fiume Tagliamento) alla costituenda repubblica federativa di Iugoslavia.
665 concittadini inermi subirono la deportazione, cui seguì la fucilazione o la foiba. La loro unica colpa fu quella di essere fieramente italiani. “A 66 anni dai tragici avvenimenti, la Lega Nazionale e l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Gorizia – ha anunciato il presidente dei sodalizi Rodofo Ziberna – invitano i cittadini a partecipare alla manifestazione, promossa dal Comitato dei congiunti dei deportati in Iugoslavia, presieduto dall’amica Clara Morassi Stanta, per onorare la memoria dei deportati con la deposizione alle ore 17.30 di un omaggio floreale ai piedi del Lapidario del Parco della Rimembranza, alla quale farà seguito alle ore 18.30 la Santa Messa officiata nella Chiesa del Sacro Cuore da S.E. l’Arcivescovo di Gorizia, mons. Dino De Antoni.”