Dopo sessantacinque anni il “Va pensiero” all’interno dell’Arena di Pola. Lo intonarono come un Inno dei vinti nel Ferragosto del 1946 le migliaia di italiani che in quei mesi furono costretti dalla dittatura comunista a lasciare la città (“Oh mia Patria, sì bella e perduta”). Lo canteranno domani esuli e rimasti assieme, dinanzi ai presidenti delle Repubbliche di Italia e Croazia, Giorgio Napolitano e Ivo Josipovic, al termine di una giornata storica. Le cerimonie potrebbero arricchirsi con appuntamenti fuori programma particolarmente significativi: il lancio di corone d’alloro in mare per ricordare la strage di Vergarolla che innescò l’esodo e per la quale forti sospetti pesano sull’Ozna, la polizia politica di Tito, e la posa davanti all’Arena, se ci sarà il via libera da parte della Soprintendenza ai Beni ambientali, di un olivo a simboleggiare un futuro di pace tra Italia e Croazia insieme nell’Unione europea.
Cinquemila persone sono attese all’Arena, dove l’ingresso sarà libero, alle 20 di domani sera. Duemila di queste giungeranno in pullman dalle cinquantuno comunità degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia, oggi in territorio sia croato che sloveno. Sul grande palco, creato per l’occasione, troveranno posto i cento componenti dell’Orchestra sinfonica della Radiotelevisione croata e i duecento coristi del Coro delle comunità italiane. Napolitano e Josipovic leggeranno una dichiarazione congiunta, in italiano e in croato subito dopo gli interventi del presidente della Regione istriana Ivan Jakovcic e del presidente dell’Unione italiana Furio Radin. Il concerto sarà aperto dall’esecuzione dei due Inni nazionali e comprenderà poi brani di Verdi e Puccini e dei compositori croati Natko Devcic, Ivan Zajc, Ivo Tijardovic e Jakov Gotovac.
Ma l’altro evento epocale avverrà nel pomeriggio allorché gli esuli rappresentati dal vertice della Federazione incontreranno per la prima volta accompagnati dallo stesso Capo dello Stato italiano, il presidente della Repubblica di Croazia. L’incontro è fissato per le 17.30 nella vecchia Prefettura, oggi sede di rappresentanza dell’Esercito croato. Ad esporre le ragioni degli esuli, presumibilmente soprattutto in tema di beni abbandonati e bilinguismo, il vicepresidente della Federazione, Lucio Toth (presidente ANVGD ndr). Alle 18.10 nella sede della Comunità italiana, l’incontro prima con i vertici dell’Unione italiana e poi con i rappresentanti delle comunità. Interverranno il presidente della Comuità di Pola Fabrizio Radin, il sindaco di Pola Boris Miletic, il presidente dell’Università popolare Silvio Delbello e il presidente della giunta esecuriva dell’Ui, Maurizio Tremul. Quindi prenderanno la parola il Presidente Napolitano e, anche questo fatto particolarmente significativo, il Presidente Josipovic.
Silvio Maranzana
“Il Piccolo” 2 settembre 2011
(Lucio Toth e Giovanni Falcone immortalati quando il presidente ANVGD era in forza alla magistratura – foto La Repubblica)