È stata avviata un’altra importante tappa del restauro del Castello veneziano, sede del Museo storico navale dell’Istria. Questa volta i lavori, finanziati in buona parte dalla Regione Veneto tramite la famosa Legge Beggiato per il recupero del patrimonio culturale lasciato in queste terre dalla Serenissima, riguardano il risanamento del tetto sovrastante la cortina Sud-occidentale e del torrione. Il valore dell’intervento è pari a 240mila euro stanziati oltre che dal Veneto, dal museo stesso e dalla Regione istriana.
L’inizio dei lavori è stato annunciato alla stampa dal direttore del museo, Gracijano Kesac, dall’assessore regionale alla cultura Vladimir Torbica e dal sindaco Boris Miletic. «La parte del tetto sovrastante gli spazi espositivi e gli uffici del museo, subito a destra dell’ingresso, è totalmente danneggiata – ha dichiarato Kesac – tanto che l’acqua piovana penetra molto facilmente provocando una grande concentrazione di umidità. Tenuto conto anche dello stato di degrado del torrione – ha proseguito il direttore – si è deciso di procedere con il progetto di restauro di comune accordo con la Sovrintendenza dell’Ufficio ministeriale per la tutela del patrimonio storico monumentale. Progetto – ha precisato Kesac – definito dall’”Atelier Arca”’ e quindi avvallato dagli esperti in materia.
Sono già al lavoro le maestranze dell’azienda Kapitel di Gimino – ha spiegato Kesac – che ha vinto la gara d’appalto». Il Museo storico navale è ben inserito nella vita culturale di Pola e annualmente ospita una trentina di manifestazioni anche di spessore internazionale. Inoltre è una tappa d’obbligo nel circuito del turismo culturale: l’anno scorso i visitatori sono stati circa 55mila. Grazie ai mezzi della Legge Beggiato varata nel 1994 sono stati salvati dal degrado numerosi edifici storici come Palazzo Bettica a Dignano, il Castello Morosini-Grimani a Sanvincenti, Palazzo Corner a Grisignana, la casa natale del compositore Antonio Smareglia a Pola, il campanile di Visinada e inoltre le cinte murarie di Cittanova cui seguiranno quelle di Montona.
(fonte “Il Piccolo” 3 aprile 2012)
Una bella veduta aerea del Castello