Nelle prossime settimane ben quattro delegazioni statali croate si fionderanno in Cina, offrendo agli interlocutori asiatici la possibilità di realizzare copiosi investimenti nell’ex repubblica jugoslava. Secondo quanto filtra da Zagabria, ai cinesi sarà proposto di investire nella modernizzazione degli aeroporti di Veglia e Osijek, nonché del porto passeggeri e di quello merci di Zara. Inoltre la Croazia sarebbe pronta a donare terreni, con relative infrastrutture, ai potenziali investitori cinesi, lotti situati in due zone industriali, una delle quali riguarda l’area di Kukuljanovo, poco alle spalle di Fiume. Spetterà soprattutto a due rappresentanze, guidate dai ministri di Imprenditoria e Marineria e Trasporti, rispettivamente Gordan Maras e Sinisa Hajdas Doncic, convincere i potenziali partner cinesi che la Croazia è un Paese economicamente appetibile, prossimo all’ ingresso nell’Unione europea e dove gli investimenti sono i benvenuti.
L’obiettivo è di aprire – in tempi relativi rapidi – centinaia di posti di lavoro, merce sempre più rara in Croazia. Da quanto si apprende, è probabile che i croati parleranno a Pechino del progetto sulla concessione delle principali autostrade: Zagabria è interessata a dare in affitto per un lungo periodo le autostrade Fiume – Zagabria, Zagabria – Spalato – Ploce e altre arterie, per un importo non inferiore ai 2,5-3 miliardi di euro. E’ quasi certo invece che non sarà toccato il tema di due grandi investimenti e cioè il terminal container sull’isola di Veglia e la ferrovia di pianura Fiume – Zagabria – Botovo, al confine con l’ Ungheria. Sono progetti a lungo termine, che dovrebbero diventare realtà fra una decina d’ anni. Quando si presenterà l’occasione, la Croazia avrà sicuramente un occhio di riguardo verso i potenziali investitori cinesi, che stanno guardando con attenzione verso i Paesi dell’ Europa sudorientale.
La Croazia, stando all’ Istat nazionale, ha esportato merci in Cina nei primi sei mesi dell’anno per un valore di 146 milioni di kune (19 milioni e mezzo di euro). Contemporaneamente le importazioni hanno toccato addirittura i 4,3 miliardi di kune, pari a 574 milioni di euro. L’assalto croato al Paese asiatico non sta però raccogliendo unanimi consensi tra le “mura domestiche”, né sollevando entusiasmi. Il noto economista Damir Novotny ha dichiarato che l’approccio cinese agli investimenti è di natura geopolitica e che nel contesto la Croazia è un partner troppo debole. «Sono possibili sporadici investimenti – ha aggiunto – ma nulla a livello statale. Dobbiamo rivolgerci agli imprenditori privati, meglio se dell’Unione europea».
(fonte “Il Piccolo” 2 settembre 2012)
L’area industriale alle spalle di Fiume per la quale il governo croato spera in investimenti cinesi (foto www.lokalpatrioti-rijeka.com)