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04 apr – Istria, Quarnero e Dalmazia: una storia per le scuole

È uscito un libro sulla storia dell’Istria rivolto esplicitamente al mondo della scuola. L’Irci, l’Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata, ne ha affidato la stesura a tre storici, Guido Rumici, Roberto Spazzali e Guido Cuzzi, che sono anche insegnanti ed hanno ripercorso le vicende di questa ”regione contesa”, prendendo in considerazione il lungo arco di tempo che va dalla fine della Repubblica di Venezia fino a oggi.

Ad essere privilegiata è stata appunto la chiave didattica, sostenuta da un retroterra documentario da saggio scientifico a tutti gli effetti. Spesso infatti i manuali ad uso della scuola possono essere debitori di una necessaria semplificazione. Ma una tale scelta sarebbe perdente, se applicata alla complessità della storia istriana che, scrivono gli autori, non ha elementi di unitarietà se non quelli di un territorio che è appartenuto a stati diversi.

”Istria, Quarnero, Dalmazia” (Libreria Editrice Goriziana, pagg. 326, euro 32,00) affronta quindi la corda tesa tra l’obbligo divulgativo della chiarezza e la profondità del rigore scientifico camminando in equilibrio durante la lunga traversata che si apre, in realtà, nonostante il terminus post quem dichiarato sia il 1797, con la pace di Madrid siglata nel 1617 tra Austria e Venezia e con la quale venne ridisegnato il confine orientale, quel confine mobile che nel corso degli anni muterà più volte direttrici.

Quest’ampia rincorsa temporale trova favorevole Giuseppe Parlato, che nell’introduzione sottolinea proprio come ogni vicenda storica vada sempre collocata in una prospettiva di ampio respiro. Solo un ritratto al grandangolo consente quelle caratteristiche di spazio e profondità che offrono al lettore le chiavi per capire le linee di sviluppo di un percorso storico. Parlato, docente di Storia contemporanea presso la Facoltà di lingue e Letterature straniere della Libera Università "S. Pio V" di Roma, collabora da diversi anni con il centro di Documentazione multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata di Trieste. Conosce perciò bene i problemi di queste terre e la questione orientale, ”il” problema per eccellenza della storia moderna e contemporanea tra gli storici triestini e giuliani.

L’ex allievo di Renzo De Felice ricorda i condizionamenti politici cui la storiografia ha dovuto soggiacere, che hanno fatto sì che la questione orientale rimanesse molto a lungo un affare locale che ha agitato, e parecchio, solo le acque dell’Adriatico settentrionale. Ma ora che lo scenario è mutato anche la storia istriana può essere riconsiderata e portata alla conoscenza delle nuove generazioni.

Paolo Marcolin su Il Piccolo del 4 aprile 2010

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