Dopo aver preso parte alla Prima e alla Seconda Guerra d’Indipendenza, con la presenza di una Legione Istriano-Dalmata nella difesa della Repubblica di Venezia, guidata da Daniele Manin e da Niccolò Tommaseo, e nella difesa della Repubblica Romana nel 1848-’49, nonché nel Reggimento Cacciatori delle Alpi con Garibaldi nella campagna del 1859, numerosi giuliano-dalmati si arruolarono e combatterono nell’esercito garibaldino nella campagna dell’Italia meridionale, sia come semplici soldati che come ufficiali superiori.
Di essi si conoscono i nomi di:
Giuseppe Caprin (Trieste)
Giorgio Caravà di Tenin (Sebenico)
Costanzo Cattalini (Spalato)
Marziano Ciotti (Gradisca d’Isonzo-Gorizia)
Marco Cossovich (Cattaro)
Rodolfo Donaggio (Trieste)
Francesco Galateo (Cattaro)
Domenico Lovisato (Isola d’Istria)
Enrico Matcovich (Spalato)
Luigi Milanovich (Cattaro)
Giusto Muratti (Trieste)
Antonio Paolucci delle Roncole (Zara)
Eugenio Popovich (Trieste)
Luigi Seismit Doda (Ragusa di Dalmazia)
Carlo Tivaroni (Zara)
Giacomo Zanghi (Zara)
Particolarmente toccante la vicenda di Corrado Dobraz (Ragusa di Dalmazia): studente all’Università di Padova, morì attraversando a nuoto il Mincio (al tempo frontiera tra il Veneto ancora austriaco e la Lombardia, liberata nel 1859 con la Seconda guerra d’indipendenza) nel tentativo di raggiungere Garibaldi a Genova e arruolarsi tra i volontari.