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04 mar – Missoni d’oro nel lancio del peso

«Fazevo i 400 piani e adesso son ridoto a butar la bala». Ottavio Missoni, 88 anni portati alla grande, racconta così il suo ennesimo successo sportivo ai Tricolori Master Indoor di Ancona, dove nel getto del peso ha sbaragliato tutti gli avversari. Certo le doti sportive dello stilista che ha rivoluzionato lo stile dei maglioni non sono una novità. Anzi, lo sport è stata la sua prima passione, la moda è venuta dopo. Era il 1937 quando Missoni, allora sedicenne, indossò per la prima volta la maglia azzurra. A quel tempo viveva a Trieste, frequentava il Liceo Oberdan ed era un piccolo campione dell'atletica.

Dopo quell'inizio, la maglia azzurra l'ha indossata ancora 22 volte, portandosi a casa 8 tricolori e 5 secondi posti tra 400 piani e 400 ostacoli. È stato campione studentesco dei 400 ai Mondiali di Vienna del '39, ha ottenuto un sesto posto alle Olimpiadi di Londra del '48 e un quarto posto agli Europei di Bruxelles del '50 nei 400 ostacoli. Poi è arrivato il successo nel mondo della moda, ma la passione sportiva non l'ha mai abbandonato. E adesso, a 88 anni suonati, dopo il successo ai Tricolori, si prepara per gli Europei Master, che si terranno sempre ad Ancona a fine mese.

«Però da mulo era un'altra cosa: facevo sport agonistico, ora mi accontento di attività più leggere». Ma è vero che fa esercizi tutte le mattine? «Ho la fortuna di vivere in campagna (a Sumirago, un paesino del Varesotto, n.d.r.), e con la scusa di stare all'aria aperta ogni mattina mi muovo per un'oretta. Faccio flessioni e saltelli, buto la bala, lancio il giavellotto. Muovermi mi aiuta a snebbiare il cervello,è una cosa che consiglio a tutti. Certo bisogna rapportare il movimento all'età: alla mia, meglio le attività  leggere. Se te ga tempo e bori va ben el golf, ma si può anche giocare a bocce o andare a funghi, che non costa niente. Si può scegliere, per ognuno c'è uno sport migliore di altri. Siamo uno diverso dall'altro…».

Lei quali sport preferisce? «Il nuoto. E il tennis, che mi è sempre piaciuto, anche se non sono mai stato bravissimo. Ma a una certa età  no se ga più avversari: un ga elò brazo roto, l'altro no se movi, finisce che mi trovo a giocare da solo». È contento della vittoria ad Ancona? «Certo, anca se no xe el primo anno che vinzo: dagli 85 agli 88 anni ho fatto filotto, ho vinto tutte le gare over 85. Ma perché, appunto, no go più avversari». Torna qualche volta a Trieste? «Ci sono stato la settimana scorsa, a un funerale. E l'anno scorso mi hanno dato la cittadinanza onoraria. Sono molto legato a Trieste: nel dopoguerra, quando ero un profugo in fuga dall'Istria, Trieste me ga adotado. A Trieste go fato anche le prime maje, nel 1946. Ma quando ho conosciuto mia moglie ci siamo trasferiti a Varese: a Trieste iera più fazile varar navi che far maje».

Giulia Basso su Il Piccolo del 4 marzo

 

 

 

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