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04set/08.28 – Enzo Iacchetti co-regista dell’americano ”Foibe”

L’America fa un film sulle Foibe, ambientato in parte a Los Angeles e in parte a Trieste. E Enzo Iacchetti farà il co-regista per la parte ambientata a Trieste. Lo ha detto all’Ansa lo stesso lacchetti, ospite del Festival Idea Format Tv (If-Tv) in corso al PalaRiviera di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), dove le giova­ni idee si incontrano con il mercato televisivo.

 

Parlando dei suoi prossimi impegni, lo storico conduttore di Striscia ha detto: «Dal 26 settembre fino alla Befana ri­prendo Striscia la Notizia, quindi da metà gennaio per tre mesi ripropongo il tour teatrale Niente progetti per il futuro con Giobbe Covatta, che ha avuto molto suc­cesso l’anno scorso, con il quale andrò in giro in tutta Italia. Quindi a maggio sarò a Trieste per fare il regista di Foibe, un film americano della Listen Production (casa di produzione con base a Santa Monica, in California, ndr), al quale collaboreran­no anche altri produttori, che uscirà nel 2013 negli Stati Uniti. In Italia non si sa ancora». lacchetti avrà anche un cameo nella parte del film girata a Hollywood, «ma quello che mi fa più piacere», ci con­fida «è che dopo aver visto un mio lavoro da regista, il cortometraggio Pazza di te, storia di una giovane mamma che acco­glie la nascita di un bimbo down, mi hanno affidato la direzione della secon­da unità produttiva in Italia».

 

Le prime notizie sulla pellicola, peral­tro, erano già circolate lo scorso febbraio. Innanzitutto, la trama. Il film racconta le vicende durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale che hanno portato alla morte di migliaia di italiani, torturati e uccisi e poi gettati nelle Foibe. Una stra­ge che ha coinvolto donne e bambini, militari e gente comune. Da Norma Cossetto a Don Francesco Bonifacio, dai mi­litari uccisi alle famiglie torturate, Foibe racconterà la loro storia e le verità rima­ste nascoste. Poi si era parlato anche del­la sceneggiatura, affidata a un giovane italiano, John Kaylin (alias Mirko Zeppellini), appoggiato dalla Lega nazionale, l’associazione nata per difendere l’ita­lianità di Trieste e della Venezia Giulia.

 

Proprio Kaylin aveva spiegato a La vo­ce del popolo che l’opera cinematografi­ca sarebbe stata suddivisa in tre diverse epoche: «Si parte nel 2011, quando du­rante una lezione di storia contempora­nea un professore statunitense illustra ai propri studenti gli eventi legati alle foibe e discute con loro il perché di un film su questo argomento. S ipassa poi a focalizzare il periodo tra il 1942 e il 1949, dove vengono raccontate le singole storie de­gli infoibati, il tutto corredato da riprese che mostreranno l’esodo dall’Istria e la vita nei campi di concentramento titini dopo la Seconda guerra mondiale. Il ter­zo periodo racconterà, invece, la missio­ne intrapresa dal sottotenente Mario Maffi, verso la fine degli anni Cinquanta, con l’incarico di documentare l’esisten­za delle foibe, la quantità e, dove fosse possibile, l’identità delle vittime. Da quella missione venne consegnato un dossier, perso negli anni».

 

ALMO su Libero del 25/08/2011

 

(courtesy MLH)

 

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