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05 feb – Veltroni: odio ideologico comunista portò alle foibe

Quello che portò alla tragedia delle foibe fu «un odio alimentato dall'ideologia, in questo caso soprattutto dall'ideologia comunista»: con questo giudizio netto Walter Veltroni presenta nella prefazione il libro di Jan Bernas "Ci chiamavano fascisti. Eravamo italiani" (Mursia editore) che raccoglie drammatiche testimonianze di quei fatti.

«La verità – continua Veltroni – è che nessuna costruzione ideologica, di nessun tipo e di nessun colore, può giustificare la violenza, la privazione della libertà la persecuzione e l'uccisione di migliaia di persone. E non c'è niente, nè un se, nè un ma, che possa far dimenticare il modo orribile in cui questo avvenne».

Il libro, scritto da un giornalista italiano di origine polacca, nato a Roma nel 1978, è dedicato alle «storie degli esuli e dei rimasti», a quelle migliaia istriani, fiumani e dalmati scacciati dalle loro case e dai loro paesi: «Un popolo abbandonato da un'Italia matrigna, che dopo oltre sessant'anni ancora fa fatica a riconoscere dignità e onore a migliaia di suoi figli, sacrificati per lavare gli orrori di una guerra sciagurata».

Alla fine della Seconda guerra mondiale, infatti, migliaia di italiani di Istria, Fiume e Dalmazia si trovano senza alcuna difesa di fronte all'odio etnico-nazionalista del regime di Tito, deciso a jugoslavizzare quei territori. In 350mila fuggono, per essere accolti in Italia tra diffidenza e indifferenza. Altri decidono di rimanere, riscoprendosi giorno dopo giorno stranieri a casa propria.

(fonte Il Messaggero)

 

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