L’ANVGD, Comitato provinciale di Trieste, ha indetto ieri una conferenza stampa per esprimere la sua presa di posizione dopo l’incontro del 3 marzo in Prefettura con i deputati della Regione FVG. Il Presidente Renzo Codarin considera che la proposta di Legge su un indennizzo equo e definitivo agli Esuli presentata in quella sede, sia un’ipotesi da valutare ma si riserva, nello stesso tempo, di vagliare anche altre possibilità visti i limiti imposti dalla stessa.
Dopo anni di continua battaglia per il pieno riconoscimento dei diritti delle genti istriane, fiumane e dalmate, ogni possibile lungaggine è considerata un ostacolo ad un positivo esito dell’operazione in corso. “Sessant’anni di attesa – ha detto Codarin – sono anche troppi per poter chiedere alla gente di attendere – come nel caso della proposta succitata – l’insediamento di una Commissione d’inchiesta bicamerale, diciotto mesi di lavoro della stessa e l’avvio di un iter attuativo, salvo accettazione delle modalità proposte e a condizione di una immediata attivazione di ingenti mezzi finanziari allo scopo”.
"La proposta di una Commissione Bicamerale che studi il problema degli indennizzi dovuti dallo Stato italiano agli esuli giuliano-dalmati per i beni perduti nei territori passati alla sovranità della ex-Iugoslavia avrebbe una sua utilità se l’attuale Governo si fosse dimostrato inerte e passivo sul tema in questione – ha dichiarato in quest’occasione il Presidente dell’ANVGD nazionale Lucio Toth. Viceversa nell’incontro Governo – Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati del 5 febbraio scorso il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e gli altri membri del Governo presenti hanno dichiarato la volontà dello Stato di affrontare il problema in un Tavolo specifico con il Ministero dell’Economia, rappresentato all’incontro dal Sottosegretario On.Alberto Giorgetti".
In proposito il Ministro degli Esteri Franco Frattini, direttamente competente per la tematica connessa alla restituzione dei beni disponibili, ha anche proposto la nomina di un Commissario « ad acta » che esamini con le rappresentanze degli esuli una soluzione soddisfacente e definitiva.
Lo sbocco naturale sarebbe quindi un disegno di legge governativo di sollecita preparazione.
”Le associazioni – ha dichiarato Toth – sono a disposizione del Governo come del Parlamento, avendo predisposto da tempo un’ampia piattaforma di alternative. Occorre quindi un segnale del Governo che dia seguito a quanto prospettato nella riunione a Palazzo Chigi del 5 febbraio, alla vigilia del Giorno del Ricordo. Tanto più dopo che il Governo ha dimostrato la sua giusta attenzione alle attese dei rifugiati italiani dalla Libia, la cui posizione è stata spesso accomunata a quella degli esuli giuliano-dalmati, sia a livello legislativo che amministrativo. Le radici storiche dei due esodi sono totalmente diverse, ma sta di fatto che la legislazione e l’amministrazione statale le ha più volte trattate insieme. Due pesi e due misure per diritti soggettivi della stessa natura giuridica risulterebbero oggi incomprensibili anche a livello costituzionale”.
"Noi dobbiamo fare in modo – ha poi concluso Codarin –, anche con l’aiuto dei parlamentari della Regione FVG, che la questione indennizzi entri già nella finanziaria del 2010, questo il nostro obiettivo".
(rtg su www.arcipelagoadriatico.it)
(Renzo Codarin, presidente del Comitato ANVGD di Trieste e vicepresidente nazionale, durante la conferenza stampa nella sede ANVGD del capoluogo giuliano – foto CDM)