A margine dell’incontro polesano del 3 settembre tra la delegazione della FederEsuli e i Presidenti italiano e croato, il quotidiano di Fiume “La Voce del Popolo” ha raccolto alcune dichiarazioni di Lucio Toth e di Renzo Codarin. Così, prima dell’incontro, Lucio Toth, vicepresidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli: «Il Presidente ha voluto incontrarci dove siamo nati per segnare un nuovo capitolo di amicizia nel segno di un’Europa nuova. Veniamo spesso qui per visitare le nostre case, ora torniamo per un fatto nuovo, di amicizia. Questo è un incontro amichevole, più simbolico che concreto, nei limiti nei quali possono impegnarsi, al di là dei governi, i Capi di Stato. Quello che ci aspettiamo è il riconoscimento della cultura plurale della regione, che è sempre stata un incrocio delle culture europee. Ci sono ancora dei problemi, delle pendenze da risolvere. Il primo scoglio è quello della tutela della minoranza, poi il problema dei beni, in una legislazione croata altalenante. Sarebbe auspicabile superare i trattati di Osimo che al momento rappresentano un inciampo. Ma del resto è inutile trincerarsi dietro un trattato in una situazione politica locale e mondiale ben diversa da quella che li ha determinati».
Dal canto suo, Renzo Codarin ha dichiarato tra l’altro: «Abbiamo ribadito l’amicizia tra i popoli e la necessità di risolvere i problemi aperti causati dalla II Guerra mondiale. Josipović ha risposto in modo positivo, ma sia l’Italia democratica che la Croazia democratica vogliono che gli esuli si sentano a casa propria. Il governo locale, inoltre, deve lavorare per approfondire i temi ancora da trattare, tenendo sempre presente che le differenze culturali vanno discusse senza revanscismi».
(fonte “la Voce del Popolo” 5 settembre 2011)