COMUNICATO STAMPA DELLA PRESIDENZA NAZIONALE ANVGD
Torna il Governo sloveno ad esigere da Roma la «restituzione» delle opere d’arte istriane conservate dal 1940 e sino al 2002 nel Museo Nazionale di Palazzo Venezia, dove vennero trasferite a titolo cautelativo da musei locali e da chiese e conventi dell’Istria settentrionale – in particolare da Pirano e Capodistria (allora provincia di Pola) – all’inizio della seconda guerra mondiale. Si tratta di dipinti di Paolo Veneziano, Alvise Vivarini, Vittore e Benedetto Carpaccio, Matteo Ponzone, Giambattista Tiepolo e altri maestri dell’arte veneta rinascimentale e di sculture in bronzo di Alessandro Algardi, Tiziano Aspetti e della bottega di Niccolò Roccatagliata.
Si trattò di un provvedimento indispensabile a preservare capolavori dell’arte italiana dai bombardamenti aerei alleati, dalle razzie tedesche e, nella Venezia Giulia, dai saccheggi e dalle devastazioni che seguirono all’occupazione delle truppe di Tito, con le note vicende che portarono alle tragedia delle Foibe e all’esodo di 350.000 italiani da quelle province, annesse all’Italia (con il Goriziano, Trieste e la Venezia Tridentina) non dal regime fascista ma in virtù dei trattati internazionali seguiti alla prima guerra mondiale. Il trasferimento, da territorio italiano a territorio italiano, venne disposto dal Ministero dell’educazione nazionale – Direzione generale Antichità e Belle Arti, allo scopo specifico di proteggerle dai pericoli del conflitto. Migliaia di opere furono così poste in salvo dalle Soprintendenze competenti in ville e in castelli del territorio italiano ritenuti più sicuri.
Nel 2002 la Soprintendenza speciale per il polo museale romano, che le aveva in consegna, ricevette dall’allora Sottosegretario di Stato per i Beni e le Attività Culturali, Vittorio Sgarbi, il permesso di aprire le casse istriane. Le opere vennero quindi assegnate alla Soprintendenza per i Beni Architettonici, il Paesaggio e il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico del Friuli Venezia Giulia che ha provveduto al loro restauro con un finanziamento straordinario del Ministero.
Il 22 giugno 2005 venne inaugurata a Trieste al Museo Rivoltella la Mostra «Histria. Opere d’arte restaurate: da Paolo Veneziano a Tiepolo» sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, curata alla Soprintendenza per i Beni Architettonici, il Paesaggio e il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico del Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Trieste e dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e finanziata con i fondi attribuiti all’Associazione stessa dalla Legge n. 72/2001 e successive modifiche ed integrazioni (tutela del patrimonio storico e culturale delle comunità degli esuli italiani dall’Istria, Fiume e Dalmazia).
Sulla proprietà delle opere e sulla legittimità del loro originario trasferimento e ricovero non sussistono problemi di carattere giuridico-diplomatico, come hanno sottolineato a suo tempo i competenti Uffici del Ministero degli Esteri. Sarebbe grottesco e fonte sicura di reazioni negative dell’opinione pubblica giuliana, e italiana in generale, se si prestasse il benché minimo credito alla rinnovata pretesa di restituzione.
Gorizia, 5 aprile 2012
Comm. Dott. Rodolfo Ziberna