Il vescovo istriano Ivan Milovan sembra ammorbidire le sue posizioni nei confronti del Vaticano e del cardinale Josip Bozanic in merito alla tormentata vicenda della tenuta di Daila presso Cittanova, che i frati Benedettini di Praglia in provincia di Padova vogliono indietro, dopo esser stati cacciati dal regime di Tito nel 1948. Un ammorbidimento che certa stampa croata interpreta come disperato tentativo di Milovan di salvare la poltrona dal siluramento incombente.
Da alcune fonti ecclesiastiche si viene a sapere di un incontro segreto la settimana scorsa a Pisino tra il vescovo Milovan, il parroco di Daila Milivoj Koren e il segretario della Nunziatura apostolica in Croazia. L’incontro è stato convocato per autorizzare la Nunziatura a inoltrare ricorso al decreto del ministro della giustizia Drazen Bosnjakovic del 10 agosto scorso, con il quale la tenuta di Daila in pratica è stata nuovamente nazionalizzata. In un primo momento Milovan si era rifiutato di inoltrare il ricorso, però dopo che il Nunzio apostolico Roberto Casari gli avrebbe sventolato davanti il naso la lettera di rimozione dall’incarico, starebbe tentando di salvarsi.
Dunque un dietro front per certi versi clamoroso dopo che lo stesso 10 agosto aveva inviato la seguente lettera al Cardinale Bozanic: «Oggi il Ministero della giustizia della Repubblica di Croazia ha invalidato gli atti secondo i quali la tenuta di Daila è stata assegnata alla parrocchia locale e che pertanto gli immobili ritornano a essere proprietà dello Stato. Ora sono convinto che sia risolto il contenzioso con i frati Benedettini. Spero che tutti accoglieranno la decisione della Repubblica di Croazia e sia cosi archiviato un contenzioso che ha arrecato un grande danno alla Chiesa intera». Il termine ultimo per la presentazione del ricorso scade il 14 settembre. Sarà interessante vedere ora l’atteggiamento di quei parroci istriani che rappresentano lo zoccolo duro del nazionalismo croato che agli interessi ecclesiastici e spirituali antepongono senza esitazione quelli dello Stato.
(fonte “Il Piccolo” / 6 settembre 2011)