L’attesa conferma dell’arrivo in piazza Unità dei tre invitati d’eccezione, com’era prevedibile, ha innescato subito reazioni dai toni diametralmente diversi. Entusiasta il commento di Roberto Dipiazza: «È il coronamento di nove anni di lavoro per la pacificazione – ha dichiarato in serata il sindaco -. Sarà un momento storico per la città di Trieste e un'emozione straordinaria per tutti noi. Sarà un evento dirompente. Veder suonare tutti insieme 500 ragazzi italiani, sloveni e croati – ha concluso il primo cittadino – farà venire la pelle d'oca. Per di più suoneranno in una piazza ricca di storia, quella dell'Unità d'Italia, di fronte al mare, con i presidenti, gli inni e le bandiere dei tre Paesi».
Alcuni esponenti del mondo dell’esodo, invece, proprio ieri pomeriggio avevano inviato una lettera a Napolitano per ribadire il proprio no a cerimonie congiunte: «Condizioni come questa – si legge nella missiva firmata da Massimiliano Lacota per l’Unione istriani, Paolo Sardos Albertini per la Lega nazionale, Piero Delbello per l’Irci e Giulio Staffieri per la federazione Grigioverde – destano perplessità e preoccupazione e non possono venir bilanciate con un conseguente momento di omaggio al Monumento all’Esodo».
(fonte Il Piccolo)