Ha avuto ben 4 minuti di tempo per reagire ed evitare la tragica collisione, ed anzi gli sarebbero bastati 3 soli secondi per impedire che il suo motoscafo andasse a speronare e a scavalcare la barca a vela italiana, uccidendo Francesco Salpietro e Marinelda Patella. Da ieri si è fatta ancora più difficile la posizione del controverso tycoon zagabrese, Tomislav Horvatincic, 64 anni, sotto processo al tribunale comunale di Sebenico per la morte dei due coniugi padovani, il 16 agosto 2011, nelle acque a Sud della località dalmata di Capocesto (Primosten).
Ad inchiodarlo alle sue responsabilità sono stati tre periti legali che all’udienza di ieri hanno esposto i risultati delle conclusioni a cui sono giunti dopo mesi di indagini e valutazioni. Il perito per trasporti marittimi, Ivo Makjanic, ha fatto presente che il motoscafo di Horvatincic, il Santa Marina, procedeva a una velocità tra 25,9 e 26,4 nodi, mentre invece la barca a vela Santa Pazienza avanzava a 4,2 nodi. «In base alle condizioni meteomarine e alle immagini radar – ha dichiarato Makjanic – il conducente del fuoribordo avrebbe potuto notare l’imbarcazione italiana e la direzione del suo procedere a una distanza di 3 chilometri e 700 metri. Horvatincic ha avuto pertanto a disposizione 4 minuti per impedire l’impatto. Il conducente del motoscafo, dato che la Santa Pazienza era stata notata alla sua destra, doveva manovrare il suo natante per evitare lo scontro, virando a destra».
A detta del perito navale, Mijo Radulovic, Horvatincic non ha fatto nulla, non ha mutato rotta né diminuito la velocità. «Si è notato che i due velisti italiani hanno tentato di evitare la tragedia con la manovra “tutta a destra”, ma non è bastata. Il pilota automatico, anche se guasto, non era l’unica opzione per Horvatincic. Avrebbe potuto spegnere i motori, ridurre la velocità oppure cambiare la direzione del motoscafo grazie ai fuoribordo».
Andrea Marsanich
“Il Piccolo” 6 dicembre 2012
L’imputato Tomislav Horvatincic, il cui processo è stato molto seguito dalla stampa croata
(foto www.vecernji.hr)