Non finisce mai di stupire l’improvvisazione che l’ISTAT sta usando per gestire il Censimento 2011, con particolare riguardo ai nostri Esuli. Vi avevamo appena descritto in altra news (http://www.anvgd.it/notizie/12189-06nov11-esuli-e-censimento-listat-fa-autogol-istruzioni-per-luso.html) come dallo staff dell’Istituto Centrale di Statistica veniva indicato di registrarsi quali nati all’estero, mentre invece la procedura online dimostrava che era possibile segnalare la propria nascita in Italia, in uno degli oltre cento comuni ex territorio delle province di Pola, Fiume e Zara.
Già tutto ciò poteva sembrare sufficientemente paradossale. Ma l’ISTAT ha voluto travalicare i limiti dell’immaginazione per arrivare all’assurdo più totale. Di fronte all’ennesima contestazione avanzata grazie alle nostre indicazioni, l’ultima risposta è che se il modulo del censimento viene compilato in versione cartacea, gli Esuli devono indicare di essere nati all’estero, mentre se la compilazione avviene online possono indicare di essere nati in Italia nelle province di Pola, Fiume o Zara.
Quindi, cari i miei Esuli, siamo nati in Italia o all’estero a seconda se avete o no a disposizione un computer.
Un assurdo normativo che supera ogni fantasiosa previsione che già facevamo alla vigilia del censimento 2011. Ed è contemporaneamente un’offesa all’intelligenza ai componenti di tutta la nostra grande comunità, nati in Italia come cittadini italiani, senza escludere una possibile violazione normativa sulla quale i nostri legali dovranno ragionare.
Comunque sia, l’ISTAT ne esce in maniera disastrosa, dimostrando la più totale approssimazione nel gestire questa parte di dati che era facilissimo organizzare. E i nostri Esuli ne escono confusi più di prima.
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