Il Col. Carlo Cetteo Cipriani, della Società Dalmata di Storia Patria (Roma), è intervenuto come segue sulla Arnaldo Forni Editore di Sala Bolognese (Bologna).
Abbiamo ricevuto il vostro recente catalogo editoriale “Storia locale italiana divisa per regioni”. Siamo rimasti decisamente meravigliati ed amareggiati nel vedere che le pubblicazioni relative alla Dalmazia (ed anche all’Istria) siano messe nel gruppo “paesi esteri”.
Immagino che Loro conoscano un po’ le vicende delle regioni dell’Adriatico orientale, da cui gli Italiani in vari tempi furono costretti a scappare o travestirsi da slavi per sopravvivere nelle case dei padri e dei nonni. Le vicende delle persecuzioni antitaliane, iniziate a metà dell’800 sotto il dominio austriaco, sono culminate nella pulizia etnica del 1943-48, con migliaia di uccisi e circa 350.000 profughi. Gente che per restare fedele ai propri valori di nazionalità non esitò a lasciare tutto fuggendo in maniera disperata.
Aver inserito i libri relativi alla Dalmazia (ed all’Istria) fra i paesi esteri è una grave offesa ai sacrifici, alle lacrime e sangue di tutti quegli italiani.
Spero nelle prossime edizioni vogliate correggere questo grave errore, creando un apposito capitolo dedicato alla Dalmazia e Venezia Giulia.
La Arnaldo Forni Editore ha prontamente risposto con questa nota.
Siamo veramente desolati per averVi involontariamente amareggiato. Noi abbiamo relegato nei “Paesi esteri” la Dalmazia e l’Istria senza pensare alle dolorose vicende storiche dell’Adriatico orientale. Ci scusiamo per questa superficialità, per l’offesa arrecatavi e ci proponiamo di correggere le prossime edizioni del catalogo.