Il film "L'uomo che verrà" diretto da Giorgio Diritti ha vinto quale miglior film il David di Donatello 2009-2010, battendo a sorpresa pellicole dei colleghi piu' illustri e celebrati come Tornatore, Bellocchio, Virzi', Ozpetek. "Devo dire un grande grazie a tutti coloro che hanno lavorato nel film. Molti erano candidati". Una vittoria sperata ma inattesa. "Non ci credevo piu' – dice il regista -. Ci speravo all'inizio, poi ho visto che le cose andavano piu' verso altri film. E' un segno importante per il cinema – aggiunge – anche perche' ha messo d'accordo pubblico e critica malgrado il tema fosse difficile".
Nato a Bologna (dove risiede) nel 1959, figlio d'esuli di Rovigno d'Istria, Diritti inizia la sua attività nel mondo del cinema lavorando al fianco di Carlo Lizzani, Lina Wertmuller e Pupi Avati, di cui è stato aiuto regista. Nel 1990 cura il casting di alcuni film girati in Emilia-Romagna, tra cui La voce della luna di Federico Fellini. Sempre nel 1990 inizia la sua carriera di regista, realizzando alcuni medio e cortometraggi, successivamente collabora con Ipotesi Cinema, istituto fondato da Ermanno Olmi per la formazione di giovani autori e in quegli anni realizza alcuni documentari.
Nel 2005 dirige il suo primo lungometraggio per il cinema, Il vento fa il suo giro. Il film partecipa a numerosi festival nazionali ed internazionali, vincendo oltre 36 premi, ricevendo 5 candidature ai David di Donatello 2008 e 4 candidature ai Nastri d'Argento 2008.
Nel 2009 dirige L'uomo che verrà, un film che racconta la strage di Marzabotto attraverso gli occhi di una bambina. La sua seconda opera partecipa in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2009, dove vince due importanti riconoscimenti: Marc'Aurelio d'Oro del pubblico al miglior film e Gran Premio della Giuria Marc'Aurelio d'Argento.
(Giorgio Diritti, regista di famiglia rovignese)