Nessun toscano sul podio, solo due «menzionati»: Andrea Citi – IIA del Classico “Galilei” di Pisa, che si è piazzato ottavo nella sua categoria – e Serena Bardelli – III della Scuola media statale “Bonaccorso da Montemagno” di Quarrata, Pistoia, che si è fermata al quarto posto. Alle Olimpiadi dell’italiano trionfano un piemontese – Lorenzo Sala della quinta elementare “Collodi” di Torino – un umbro – Luca Ottavi, classe terza della media “Marini”” di Bevagna, Perugia – e una veneta – Silvia Butti, quarta A dello scientifico “Messedaglia” di Verona. Sono loro tre le star della super-sfida all’ultimo congiuntivo, la fase finale delle Olimpiadi di italiano, gara nazionale di conoscenza della lingua, che si è svolta oggi in Palazzo Vecchio.
Sessantadue gli studenti in gara (tre toscani), che quest’anno ha coinvolto alunni degli ultimi due anni delle scuole primarie, delle scuole secondarie di primo grado e del triennio delle scuole secondarie di secondo grado di tutte le regioni e delle scuole italiane di Capodistria (Slovenia) e Fiume. Per la Smsi di Fiume è risultata vincitrice Ana Šverko, per il Ginnasio “Gian Rinaldo Carli” di Capodistria Urska Francula.
Prove in diversi ambiti della lingua: ortografia, morfologia, sintassi, lessico. I test sono avvenuti in più fasi: prima all’interno di ogni istituto, poi su base regionale, contemporaneamente in tutta Italia, per arrivare alla finale di oggi, dalle 9,30 nella Sala dei Duecento.
La cerimonia di premiazione si è svolta alle 18 nel Salone dei Cinquecento alla presenza del linguista Tullio de Mauro, di Carmela Palumbo, direttore generale degli ordinamenti didattici del Miur, Ugo Cardinale, linguista e preside del Liceo classico “Carlo Botta” di Ivrea, Rita Librandi, presidente associazione per la storia della lingua italiana, Carla Marello, linguista e docente all’Università di Torino, e dell’assessore comunale alla Scuola Rosa Maria Di Giorgi.
Soddisfatto De Mauro, con cui i ragazzi e le famiglie si sono intrattenuti a lungo a fare foto ricordo: «Bravissimi i ragazzi, le domande erano molto difficili, alcune veramente complesse, e se la sono cavate molto bene. Loro leggono più degli adulti e sono complessivamente più bravi e più colti: merito di questa scuola, che nonostante tutto continua ad andare bene. Tagliamo i finanziamenti ogni anno e non capiamo bene, come comunità italiana, il grande lavoro che fa la nostra scuola, a volte lo disprezziamo».
Contenta di aver ospitato l’iniziativa per il secondo anno consecutivo l’assessore alla scuola Di Giorgi: «Fondamentale conoscere l’italiano: senza la lingua non si va da nessuna parte. Firenze è il luogo dove è vissuto Dante e dove ha sede l’accademia della Crusca. È qui che l’italiano ha trovato terreno fertile per diventare la lingua dell’intero Paese. Non dimentichiamo che l’italiano è una conquista recente e oggi, più che mai, è l’elemento caratterizzante del nostro patrimonio culturale. Non è un caso che le prove si siano svolte nel Salone dei Duecento e la cerimonia finale nel Salone dei Cinquecento: sale storiche dove si riuniva il Parlamento del neonato Regno d’Italia ai tempi di Firenze capitale. E anche imparare l’inglese, che è divenuto essenziale, è impossibile senza una buona conoscenza dell’italiano».
Ai vincitori delle tre categorie è stato consegnato un tablet, ai secondi e terzi classificati un e-reader, a chi si è piazzato dal quarto fino al decimo una pen-drive. Per tutti i finalisti in dono libri e dizionari.
Ernesto Ferrara
www.firenze.repubblica.it 5 maggio 2012