COSE DA TURK – LA STRADA DEI GAMBERI
Dichiarazioni del Presidente nazionale ANVGD
Roma, 9 gennaio 2009
Le dichiarazioni del Presidente sloveno dimostrano quanto sia giusto chiamare ancora quegli Stati « paesi della ex-Iugoslavia ». E’ rimasto in una parte delle classi dirigenti un inprinting indelebile, radicato nell’ideologia che ha portato al declino e al collasso la ex-Repubblica Federativa Iugoslava.
A rimuovere i pregiudizi non bastano evidentemente le ricerche storiografiche condotte proprio in Slovenia negli ultimi anni che hanno documentato gli eccidi e le persecuzioni politiche e religiose alle quali il regime di Tito sottopose la popolazione slovena, nonché le terre giuliane che allora facevano parte dello Stato italiano. Resta da dimostrare che per essere dei buoni patrioti sloveni occorresse militare per forza nelle bande di Tito.
Non solo migliaia di italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia scomparvero nelle esecuzioni di massa e nel gulag iugoslavo dopo la fine della seconda guerra mondiale, ma decine di migliaia di sloveni, croati e serbi.
Noi italiani abbiamo riconosciuto le colpe del fascismo verso le popolazioni slave di quelle regioni.
Nessuno vuole fare equiparazioni che sono comunque arbitrarie. Non si fa la contabilità con le colonnine di « attivo » e « passivo » in queste tragedie collettive.
Tanto ritardo culturale nel cuore dell’Europa obbliga a riflettere sulla maturazione di una comune coscienza civile.
Lo conferma anche l’ostilità di Lubiana all’ingresso della Croazia nella UE. Di questo passo si fa la strada dei gamberi, dentro e fuori il golfo di Pirano.
A che serve allora il buon esempio dei governi italiani per agevolare l’allargamento dell’Unione e appianare le divergenze? Se poi la risposta slavo-comunista è quella della comunità « Trst je naš !» sul sito Facebook…
Lucio Toth
Presidente nazionale ANVGD