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09 mar – Balcani: per Frattini obiettivo è stabilizzare Bosnia

Balcani sempre piu' vicini all'Europa ma in ordine sparso e con un anello debole, la Bosnia, ancora lontana da una vera stabilizzazione che, partita da Dayton, deve arrivare a Bruxelles per divenire definitiva. Da Gorizia, dove ha partecipato al Forum su ''gli Scenari dello sviluppo dell'Area Adriatico-Balcanica'', il ministro degli Esteri Franco Frattini ha fatto il punto su problemi e prospettive di un'area da sempre ''prioritaria'' per l'Italia. E se il presidente serbo Boris Tadic ''coraggiosamente'' sta portando Belgrado verso L'Europa, e il cammino di Paesi come la Croazia e' gia' avanzato, e' la Bosnia che l'Unione europea deve guidare attraverso un percorso che faccia dimenticare per sempre chi, dalle colline di Sarajevo, faceva il tiro a segno contro i civili che passavano sulla strada poi passata alla cronaca, se non alla storia, come 'Viale dei Cecchini'.

''Non dobbiamo sprecare il 2010 in attesa delle elezioni dell'autunno'' in Bosnia, ma fare concreti passi avanti a partire dalla liberalizzazione dei visti, cosi' come e' gia' avvenuto in altri paesi balcanici, ultima in ordine di tempo la Serbia, ha ricordato Frattini al Conference Center, a pochi passi dal confine italo-sloveno, dove oggi si e' parlato di integrazione e dove non molti anni fa una Gorizia attonita assisteva alla guerra nella ex Jugoslavia. Nel giugno 2010, ad ospitare un vertice sui Balcani sara' proprio Sarajevo, simbolo prima di ''guerra e genocidio e ora di rinascita''. Un vertice fortemente voluto dall'Italia, ma che sara' a guida europea. Invitati anche Russia, la cui influenza sulla Serbia e' nota, e gli Stati Uniti. Un vertice che sara', nelle parole del capo della diplomazia italiana la ''prima azione politica forte'' dopo l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona.

Il nodo chiave resta quello di passare dalla logica in qualche modo emergenziale degli accordi di pace di Dayton a quella di avvicinamento all'Europa. In particolare, secondo Frattini, e' importante chiudere l'Ufficio dell'Alto Rappresentante – istituito proprio con Dayton, passando attraverso un ruolo guida dell'Ue. Ma 'la questione Balcani' e' ampia e se da una parte il futuro dell'area dipende dalla volonta' di riforme dei governi locali per raggiungere gli standard europei, dall'altra e' fondamentale la risposta che l'Ue sapra' dare alla domanda d'Europa che viene da oltre Adriatico. Ed e' strategico, pur nelle specificita' nazionali, creare un'integrazione delle reti di comunicazione e sistemi di approvvigionamento energetico interbalcanico e con l'Italia. L'obiettivo e' un'area di libero scambio e di sviluppo equilibrato delle economie territoriali. Un'altra corsia, assieme a quella della stabilita' politica, per l' avvicinamento all'Europa.

Eloisa Gallinaro per Ansa

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