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09 ott – Fiume: forse l’aquila bicipite torna sulla Torre

FIUME Concreti passi avanti nella ricollocazione dell’aquila bicipite, simbolo della città di Fiume, sulla cupola della Torre civica. I conservatori dell’Istituto di Belle arti di Fiume hanno espresso la valutazione che una copia dell’aquila (l’originale era stata distrutta dalle autorità comuniste jugoslave nel 1949) possa venire nuovamente posizionata sulla Torre civica, rispondendo così positivamente all’iniziativa dello Stato libero di Fiume, l’organizzazione che si batte per il recupero e la valorizzazione di storia, cultura, lingua, simboli, tradizioni e monumenti della ”città di San Vito”.

A dare man forte alla pregevole idea dello Stato libero di Fiume sono stati anche gli esperti di statica, che lo scorso 28 giugno hanno ufficialmente concluso che «la cupola della Torre civica è in buone condizioni, non ci sono segni di corrosione delle strutture metalliche della stessa e che dunque è in grado di sopportare le sollecitazioni che deriverebbero dal collocamento della struttura».

L’iniziativa era partita quattro anni fa, a un secolo esatto (15 giugno 1906, in occasione della Festa di San Vito, patrono di Fiume) da quando una grande statua dell’aquila bicipite fu posta sulla cupola della Torre che dà sul Corso e su piazza Kobler (ex piazza delle Erbe). Il rapace, costruito grazie alle donne fiumane, era davvero gigantesco: alto 2 metri e 20 centimetri, aveva un’apertura alare di 3 metri ed era pesante ben 2 tonnellate. La sua collocazione aveva risolto la diatriba tra le autorità di Budapest e di Fiume, con le prime ad adoperarsi affinché sulla Torre civica sventolasse la bandiera ungherese, mentre quelle locali volevano fosse issato lo stendardo fiumano a strisce orizzontali, di colore rosso vinato, giallo e azzurro cobalto. L’aquila bicipite, come noto, non cambiò aspetto fino al 1919, all’arrivo in città di D’Annunzio. Fu un ardito a decapitare una delle teste in quanto l’aquila veniva considerata simbolo dell’Austria e così invece, con una testa sola, andava considerata un’aquila romana.

Per 30 anni la statua del maestoso volatile campeggiò decapitata su Fiume fino a quando – come detto – il potere jugoslavo non decise di distruggerlo, vedendo in esso un simbolo della borghesia, che andava contro il popolo. Purtroppo il Comune di Fiume, a guida socialdemocratica (centrosinistra), non ha fatto praticamente nulla per ricollocare l’aquila, con il sindaco Vojko Obersnel a dichiarare che per lui la questione non aveva un’importanza prioritaria. Il vento sembra però cambiato e mai come da 60 anni a questa parte sembra vicino il ritorno del rapace su quello che è un altro simbolo in riva al Quarnero, la citata Torre civica. Per realizzare l’iniziativa serve che sia bandito il concorso per il progetto ideale e stimati i costi dello stesso. Stando ad alcune valutazioni, l’approntamento della nuova statua (da costruire con materiale ben più leggero rispetto ad un secolo fa) comporterebbe l’esborso di circa 300mila kune, sui 41mila euro.

Andrea Marsanich su Il Piccolo del 9 ottobre 2010

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