Non solo Daila. Il quotidiano italiano di Fiume “La Voce del Popolo” del 6 agosto dà notizia di una richiesta da Paese estero di restituzione di una villa a Spalato, confiscata ovviamente a suo tempo dal regime jugoslavo: l’istanza perviene dalla Congregazione delle Suore di San Giuseppe, con Casa madre a Marsiglia. La villa in oggetto, costruita nel 1910, ha una superficie di 500 metri quadrati, cui si accompagnano ben 800 metri quadrati di giardino circostante: costo orientativo attuale, tra gli otto e i dieci milioni di euro. A quel tempo l’immobile ospitava l’asilo d’infanzia della Congregazione. «A complicare il processo di resa della villa agli ex proprietari – si legge sulla “Voce del Popolo” – è l’attuale “inquilino”, il Centro Marittimo di Meteorologia […] che aveva ricevuto la villa in “custodia” da parte delle autorità cittadine. L’ente ora paga mensilmente l’affitto alla Città di Spalato». Richiesto in merito, il parroco di San Rocco, don Grubišić, ha rivelato di aver ospitato nel decennio precedente una delegazione di suore francesi interessate alla restituzione della villa; e riguardo alla questione del monastero di Daila, balzata per giorni agli onori delle cronache, don Grubišić, ha rilevato la necessità di fare una chiara distinzione giuridica tra diocesi e monasteri, giacché – come il caso dell’abbazia istriana ha ribadito anche ai non addetti – che questi e gli Ordini rappresentano un’entità ecclesiastica e giuridica autonoma.
Alla Congregazione francese la Procura conteale di Spalato ha già richiesto di trasmettere i documenti comprovanti il diritto al risarcimento.