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10 FEBBRAIO: LE DICHIARAZIONI DELLE ISTITUZIONI – 10feb13

 

Mons. Crepaldi (vescovo di Trieste): fu pulizia etnica

 

Una cerimonia militare, una messa da campo, i labari, le bandiere e le divise, una domenica di gelo polare, gente dietro le transenne, silenziosa, per il nono Giorno del Ricordo alla Foiba di Basovizza ieri mattina. E in più parole forti: «Fu pulizia etnica» ha detto il vescovo Giampaolo Crepaldi nella sua omelia. «Stravolgimento epocale che voleva riportare l’umanità a condizioni tribali». Per Crepaldi: «L’esercizio del ricordo è atto morale, implica responsabilità».

 

 

Monti (Presidente del Consiglio): Ricordo sia monito di chi asseconda derive populiste

 

Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha ricordato in una nota le vittime dei massacri delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. “Il giorno del ricordo – dichiara – è l’occasione per tenere viva in tutti noi la memoria di una pagina drammatica della storia nazionale”.

“La violenza contro gli italiani di Istria e Dalmazia e il lungo, colpevole, silenzio delle istituzioni che le seguì siano da monito – osserva – per chi asseconda le derive populiste e osteggia la ricerca di maggiore coesione in Europa”.

“Sono i giovani – conclude Monti – i primi che invito a unirsi nel ricordo del dramma vissuto da una intera comunità, affinché traggano da una vicenda così dolorosa un giusto insegnamento: ispirato al rispetto dei valori della tolleranza, del rispetto reciproco e della convivenza pacifica”.

 

 

Di Pietro (Idv): tenere alta la guardia contro intolleranza

 

A Facebook è stato affidato anche il pensiero del leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro: “Bisogna tenere alta la guardia e condannare sempre con fermezza qualsiasi atto contro la dignità della persona e contro ogni forma di razzismo e intolleranza”. 

 

 

Meloni (Fdi): Via l’onorificenza a Tito

 

La proposta di revocare l’onoreficenza a Tito, è arrivata in una nota da Giorgia Meloni, fondatore di Fratelli d’Italia: “Nel 9° Giorno del ricordo, Fratelli d’Italia invita le forze politiche, e in particolare il segretario del Pd Pierluigi Bersani, a sottoscrivere un appello al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, affinchè revochi al dittatore jugoslavo Tito il titolo di Cavaliere di Gran Croce decorato di gran cordone dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, di cui purtroppo è stato insignito in passato”.

 

 

Ingroia (Rc): commemoriamo tutte le vittime delle foibe

 

“E’ necessario rinnovare la memoria di una delle pagine più buie della nostra storia per affermare la cultura dell’integrazione e costruire un’Europa più unita. Rivoluzione Civile commemora tutte le vittime delle Foibe. Le istituzioni hanno il dovere di condannare ogni forma di violenza e di contrapposizione tra i popoli promuovendo, soprattutto nelle nuove generazioni, i principi dell’uguaglianza, della pace e del rispetto dei diritti” ha scritto sul suo profilo Facebook il leader di Rivoluzione Civile, Antonio Ingroia.

 

 

Spacca (Regione Marche): bagaglio di insegnamenti per le giovani generazioni

 

“L’immensa tragedia della seconda guerra mondiale, con il pesante carico di atrocità che ha portato con sé, deve rappresentare un bagaglio di insegnamenti per le giovani generazioni”.
“Oggi si celebra il Giorno del ricordo, in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Una pagina dolorosa della nostra storia recente, la cui memoria, fuori da ogni ritualità, vuole essere un monito affinché sia sempre attuale la ricerca consapevole della pacifica convivenza tra i popoli, il rifiuto di qualsiasi violenza, il rispetto delle diversità, non barriera ma nutrimento per una società multiculturale e quindi più giusta e ricca di opportunità”.
E’ il messaggio del presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, nel Giorno del ricordo.

 

 

Zingaretti (Provincia Roma): sensibilizzare i giovani su questa pagina di storia

 

“E’ doveroso ricordare una data importante come quella di oggi-dichiara il presidente della Provincia di Roma- , sia per commemorare la tragedia delle foibe e anche la dolorosa vicenda del confine orientale e dei molti conflitti che ne hanno segnato l’evoluzione, culminando nella tragedia dell’esodo giuliano – dalmata sia per far conoscere alle nuove generazioni un momento così buio. E’ necessario tramandare la memoria sensibilizzando i più giovani su questa pagina tragica della nostra storia perché non sia mai più rimossa o dimenticata e per dare, attraverso momenti di formazione, dibattito e incontro, un contributo alla crescita civile e morale del Paese. Nessuno dovrà mai dimenticare quanto avvenuto. Il nostro intento è quello di ricordare non solo nei giorni dedicati ma anche con l’impegno culturale tutto il resto dell’anno”.“

 

 

Riccardi (Ministro Cooperazione): monito perenne nella coscienza collettiva

 

“Gli italiani in Istria e Dalmazia furono vittime di una vera e propria pulizia etnica e politica da parte dei comunisti titini. E nulla puo’ giustificare le foibe e i massacri, neanche i crimini commessi in precedenza dai fascisti’. Lo ha detto in ministro Riccardi in una dichiarazione. ‘Non si puo’ dimenticare – ha aggiunto il ministro – la colpevole ‘congiura del silenzio’ che ha per troppi anni circondato questa tragedia del Novecento italiano. Oggi la ricerca storica ha fatto passi da gigante e ha mostrato i fatti nella loro brutale oggettivita’. Lo Stato ha istituito il giorno del ricordo, che e’ anche un giorno di solidarieta’ e di coesione nazionali. A decenni di distanza questo terribile capitolo della nostra storia, intriso di sangue e di dolore, rimane come un monito perenne nella coscienza collettiva del nostro popolo” .

 

 

Menia (Fli): Sono orgoglioso della mia legge. Giorno del Ricordo è atto di verità, giustizia e riconciliazione

 

“Se c’é una cosa di cui posso andare orgoglioso nella mia ormai lunga vita politica, e ancor più nelle mille incertezze di oggi, è proprio di aver mantenuto una promessa di bambino: la legge che porta il mio cognome, ed istituisce il 10 febbraio Giorno del Ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati”. Lo scrive Roberto Menia, coordinatore nazionale di Futuro e Libertà, in un editoriale su Il Futurista. “Ho capito col tempo – prosegue Menia, promotore della legge n. 92 del 30 marzo 2004 – che la peggior ingiustizia, la peggior resa è proprio quella verso il tempo che tutto cancella, è la rinuncia alla memoria, è la banale aspirazione a sopravvivere senza pensieri e senza valori, figli del presente e già orfani del futuro, sradicati e apolidi atomi di passaggio attraverso una cronaca scritta da altri”. “Il Giorno del Ricordo – sottolinea il coordinatore di Fli – non è, in tutta evidenza, una riparazione materiale ai drammi d’allora, ma è comunque un atto di giustizia, verità, riconciliazione. E’ l’aver ridato un senso al cammino comune, riconsegnato alla storia nazionale pagine ignobilmente strappate, ridestato il senso di una comunità di destino. E’ ridare coscienza culturale e nazionale a tutti gli italiani. E’ storia, cultura, civiltà, ingegno, vita che è parte di tutti noi in quanto italiani”. “Ecco perché – conclude Menia – la legge sul Giorno del Ricordo può essere un’occasione per una ricucitura storica e culturale di tutti gli italiani, una presa di coscienza nazionale sulla lunga e diffusa esperienza umana e civile degli italiani dell’Adriatico orientale, che hanno dato un grande contributo alla costruzione di quell’Europa adriatica che era il sogno di tanti uomini di cultura nazionale, primo fra questi Giuseppe Mazzini, tanto caro alle genti istriane. Mio nonno, fino all’ultimo giorno della sua vita terrena, ne tenne il rilievo bronzeo sopra il letto. E mi pare ieri”.

 

 

Chiti (Senato): Rispetto per vittime crimine contro l’umanità

 

“Il Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata è giusto e doveroso”, dice il vicepresidente del Senato Vannino Chiti. “Si tratta – aggiunge – di custodire e rinnovare la memoria di quella tragedia e di rispettare, senza mai dimenticarle, le vittime di un crimine contro l’umanità. Vanno condannati con fermezza tutti gli atti incivili come quello compiuto venerdì scorso a Torino, dove è stata distrutta la lapide che ricorda questa tragedia”. “Solo rielaborando ciò che accadde è possibile costruire una memoria che onori ogni persona. E’ un gesto di dovuto rispetto nei confronti di vittime troppo a lungo taciute e un impegno affinché orrori del genere non si ripetano mai più. Al di là di ogni schieramento e posizione politica – conclude Chiti – dobbiamo proteggere e difendere i valori che tutti ci accomunano: uguaglianza, libertà, democrazia e solidarietà, solo così impediremo che orrori del genere possano ripetersi e saremo capaci di costruire veri ponti di pace tra i popoli”.

 

 

Marini (Regione Umbria): Nuova consapevolezza sull’esodo e le foibe

 

La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in un messaggio in occasione del “Giorno del ricordo” della tragedia delle Foibe afferma che “È giusto ricordare e commemorare la tragedia e la violenza delle foibe e il dramma dell’esodo dall’Istria, dal Quarnaro e dalla Dalmazia alla fine della Seconda guerra mondiale, certo condannando tutto ciò che ha sortito e provocato questi drammi, ma con ferma e convinta volontà di voler andare avanti”. ” Nel dibattito parlamentare che portò, nel 2004, all’approvazione della legge che istituiva il “Giorno del ricordo”, furono sottolineati i ritardi, i silenzi, le rimozioni, le reticenze, i giustificazionismi che erano stati accumulati in rapporto a quelle vicende”. “Assai lungo e complesso sarebbe spiegare ora le motivazioni di politica interna ed internazionale che hanno portato in questi ultimi cinquant’anni in Italia a rimuovere dai libri scolastici il fenomeno dell’esodo dei giuliano-dalmati e delle foibe istriane. Ciò che invece oggi si può e si deve dire è che si sta acquisendo una nuova consapevolezza sull’esodo e le foibe e la convinzione che l’esclusione di queste vicende storiche dall’insegnamento scolastico e dalla formazione della cultura nazionale non sia più praticabile”. 

 

 

Polverini (Regione Lazio): Il passato resti costante monito

 

(IRIS PRESS) – ROMA, 10 FEB 2013 – “Nel Giorno del Ricordo onoriamo la memoria dei tanti italiani che hanno perso la vita nella tragedia delle Foibe, una pagina dolorosa della recente storia italiana ed europea che per troppo tempo è rimasta nell’ombra. Ognuno di noi, anche attraverso le istituzioni, ha il dovere di promuovere e conservare la memoria e di favorire, soprattutto nei giovani, la conoscenza di questi momenti bui del passato affinché l’odio e la violenza lascino il posto alla tolleranza e alla fratellanza tra i popoli e perché il passato resti un costante monito per non cadere mai più nell’errore”. Lo dichiara la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini.

 

 

Storace (La Destra): nei libri di storia si sa poco

 

“Oggi per la nazione italiana è il giorno del ricordo dei caduti delle Foibe, nei libri di storia si sa poco, c’è una legge dello Stato e nel 2003 facemmo una legge in Regione. Grillo dice una parola su quello che è stato il sacrificio di un popolo?”. Lo ha detto Francesco Storace a Omnibus su La7. “Anche queste cose c’entrano nella convivenza civile, nella memoria di una nazione – osserva Storace -. Purtroppo non lo sentiremo e gran parte della sinistra su questo tipo di ricorrenza e’ in larga parte deficitaria, ma penso sia un diritto sapere se per Grillo queste giornate vanno commemorate o vanno ignorate”. 

 

 

Bersani (Pd): Un dramma troppo a lungo negato

 

‘’La vicenda degli esuli giuliano-dalmati è una delle pagine più drammatiche della nostra storia. Nel martoriato confine orientale, l’odio etnico e il furore ideologico determinarono, in una terribile concatenazione di eventi, la pulizia etnica e l’esodo di migliaia di italiani’’. Lo afferma il Segretario del Pd Pier Luigi Bersani. ‘’Questa Giornata – prosegue Bersani – restituisce all’Italia la memoria di un dramma per troppo tempo negato e permette a ogni cittadino di sentirsi parte di un’unica comunità”. ‘’Coltivare la memoria e la storia di quegli eventi è necessario per il rispetto dovuto ai 20mila infoibati e alla dignità offesa di 350mila profughi istriani, fiumani e dalmati – prosegue il leader del Pd – E’ fondamentale che in quel confine si sia lavorato, in questi anni, per sanare le ferite del passato e che si possa oggi guardare con fiducia a un futuro di convivenza e di collaborazione’’.
‘’Alle nuove generazionI spetta il compito di impegnarsi affinchè l’umanità possa emanciparsi dall’odio e dal pregiudizio. I giovani devono fare in modo che la democrazia, la liberta’ e il rispetto dei diritti dell’Uomo diventino un patrimonio comune di tutta l’Umanita’. Gli orrori della guerra indussero uomini lungimiranti a pensare all’Europa unita come a un grandissimo progetto di pace e di prosperita’ per popoli che si erano combattuti per secoli. Quella fiaccola – conclude Bersani – va ripresa e l’ideale europeo va perseguito con forza e convinzione. E’ l’unico modo per comprendere e onorare la storia che abbiamo alle nostre spalle e per perseguire un ideale comune di umanita’, giustizia e liberta’’’.

 

 

Podestà (Provincia Milano): Dovere di non accettare l’oblio

 

“Quella delle Foibe e dell’Esodo istriano rappresentano, purtroppo, due avvenimenti della nostra storia per troppo tempo negati” – ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà celebrando la “Giornata del ricordo” -. “Potremmo dire che l’Italia ha aperto in colpevole ritardo il suo libro di storia affrancato dalla penna della faziosità che, fino a quel momento, aveva cancellato interi periodi e tante vicende scabrose consumate a danno di tante famiglie. Stiamo parlando di intolleranze e soprusi che considero inaccettabili per il convivere civile di un popolo e di una democrazia . Basti pensare alla città di Pola, nella quale le violenze si protrassero fin oltre la fine della guerra”. “Come per la Shoah, abbiamo anche per le Foibe, il dovere di non accettare l’oblio. Ce lo chiedono gli infoibati italiani torturati e uccisi nelle caverne carsiche”.

 

 

Alemanno (Roma): Non dimenticare gli orrori del Novecento 

 

“La memoria deve essere condivisa – ha detto il primo cittadino di Roma, Gianni Alemanno all’Altare della Patria – non dobbiamo dimenticare nessuno degli orrori e delle tragedie del Novecento, in particolare quelli che hanno toccato nel vivo la coscienza del popolo italiano dopo tanti anni in cui sono stati nascosti”.

Alemanno ha poi ricordato la scelta dell’amministrazione di far nascere una ‘Casa del ricordo‘ in via di San Teodoro e il protocollo firmato qualche giorno fa che prevede “l’avvio di una collaborazione per individuare progetti, interventi e azioni di interesse comune” per diffondere la storia di quanto accaduto.

 

 

Fini (Camera): Preservare la memoria per i giovani

 

Roma, 10 feb. (Adnkronos) – “Desidero unirmi idealmente a tutti coloro che prenderanno parte alle celebrazioni del ‘Giorno del ricordo delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale’ per mantenere viva la memoria di quei terribili eventi che hanno lasciato un dolore indicibile ed una ferita profonda in tante famiglie italiane”. Lo dice Gianfranco Fini, presidente della Camera dei Deputati.

‘’Preservare tale memoria – aggiunge – significa trasmettere alle giovani generazioni il ripudio di ogni ideologia che annienta la dignità dell’uomo, educandole ai principi della democrazia, della libertà e del dialogo tra culture diverse al fine del comune arricchimento civile’’. ‘’Ricordiamo, in questo giorno di rievocazione e raccoglimento per le sofferenze di tanti italiani innocenti – conclude Fini – la necessita’ di sostenere sempre i valori dell’uomo e della dignita’ della persona, che sono parte integrante dell’Italia democratica che abbiamo costruito nei decenni passati e dell’Europa che ci apprestiamo a costruire negli anni a venire”.

 

 

Iorio (Regione Molise): Omaggio come fortificazione della nostra identità nazionale

 

L’onore che rendiamo alla memoria dei nostri morti, l’amore così puro che sentiamo ancora per loro, parte dalle fibre più sensibili del nostro cuore, e nessun popolo, in nessuna delle epoche conosciute, si mostrò mai indifferente a tali sentimenti” (M D’Azeglio). Ogni italiano, come ogni uomo che crede nelle libertà, nella giustizia e nella democrazia, ha dunque il dovere morale, civile e storico di ricordare le vittime delle foibe e condividere il dolore dei loro familiari. Le umiliazioni, le violenze, le prevaricazioni di tanti italiani che pagarono con la vita la loro nazionalità o credo politico, verso la fine della seconda guerra mondiale e nei mesi che seguirono la conclusione ufficiale del conflitto, ad opera dei “titini”, debbono appartenere alla memoria singola e collettiva di ciascun italiano e molisano. Bene fece qualche anno fa il Parlamento a votare una legge che istituì a livello nazionale la “Giornata del Ricordo” quale momento di rievocazione e conservazione della memoria collettiva di fatti drammatici che coinvolsero direttamente o indirettamente (si pensi agli oltre 300 mila profughi italiani che furono costretti a lasciare l’Istria per le persecuzioni dei comunisti di Tito) un numero sproporzionato di nostri connazionali, molti dei quali proprio molisani.”

Michele Iorio
Presidente Regione Molise

 

 

Alfano (Pdl): Omaggio a chi pagò l’amore per la Patria

 

Roma, 10 feb. (LaPresse) – “Ricordiamo commossi gli italiani sterminati nelle foibe e tutti coloro che furono cacciati dalle loro case in Istria, a Fiume, in Dalmazia. Questa memoria va condivisa da tutta la nazione, per rendere onore alle vittime di uno sterminio e ricordare violenze e prevaricazioni di ogni tipo. Mai più pagine strappate, ma per sempre omaggio a chi pagò così duramente l’amore per la patria italiana”. E’ quanto afferma il segretario politico del Pdl, Angelino Alfano.

 

 

10feb

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