Sta per aprirsi a Trieste la settima edizione per “La Bancarella – Salone del libro dell’Adriatico orientale”, la rassegna ideata iniziativa del Centro di Documentazione multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata (Cdm) con lo scopo di dare visibilità e continuità alla produzione culturale di lingua italiana in Slovenia e Croazia, guardando ad un futuro più ampio di collaborazioni in ambito europeo. Il programma si estenderà dal 17 al 22 ottobre, nella rinnovata Galleria Tergesteo, con l’appoggio della libreria Ubik e dell’Enel che ha concesso la sua sala convegni.
Dopo sei edizioni, una delle quali a Roma preceduta da una parentesi a Torino, quest’anno La Bancarella propone 100 appuntamenti fra presentazioni di libri, incontri e spettacoli (cinque, fra prosa e concerti), con 150 ospiti fra scrittori, giornalisti, storici, artisti. La rassegna è dedicata al grande stilista di origine dalmata Ottavio Missoni, da cui deriva il motto dell’edizione di quest’anno “si son mi”, anagramma dialettale del suo cognome che ben definisce il progetto dell’evento. Gli Adriatici, in quest’ottica, sono protagonisti di una storia del Novecento che ancora pesa ma anche gli eredi di una cultura ricca e di un esodo d’eccellenza che Missoni rappresenta. Il pubblico potrà scoprirlo partecipando ad eventi di carattere storico, realizzati in collaborazione con sei istituti per la storia del movimento di liberazione di varie regioni italiane. La figura di Missoni sarà poi il tema della presentazione del libro biografico “Una vita sul filo di lana”, a cura di Paolo Scandaletti, mentre il logo della Bancarella 2013 è un disegno originale dello stilista che evoca, con il tipico tratto a zig zag della celebre casa di moda, le onde del mare.
Un altro personaggio di cui si parlerà quest’anno nell’ambito del Salone del libro triestino è Simone Cristicchi, che inaugurerà la manifestazione giovedì 17 ottobre alle 10 al Tergesteo, e la concluderà il 22 ottobre, alle 20.30, con la prima di “Magazzino 18”, per la regia di Antonio Calenda, spettacolo d’apertura della nuova stagione di prosa al Teatro Rossetti.
Ma sono molti gli appuntamenti organizzati in collaborazione con diversi enti e istituzioni. Fra i tanti ospiti, storici, scrittori ci saranno Gianni Oliva, Raoul Pupo, Roberto Spazzali, Silva Bon, Fabio Todero, Silvia Cuttin, Livio Dorigo, Piero Delbello, Cristina Benussi, Patrizia Vascotto, Nino Benvenuti e altri (per informazioni: www.arcipelagoadriatico.it). In particolare, partecipando alla giornata di studio curata dal prof. Giuseppe Parlato sulla Prima guerra mondiale si conoscerà anche una storia minima, fatta di quotidianità, di preoccupazioni, doveri e piaceri.
Ma ci sarà l’occasione per rapportarsi con grandi personaggi e con la storia della cantieristica di Lussino. Il Centro di Ricerche storiche di Rovigno presenterà i suoi “preziosi” volumi, in splendida veste grafica e dai contenuti di alto valore documentaristico. Così l’Istituto regionale della cultura istriana, la Lega Nazionale e l’Edit che illustreranno le ultime pubblicazioni o comunque quelle che meglio li rappresentano.
Ricca come sempre la partecipazione delle associazioni degli Esuli, dai Comitati ANVGD di Roma e di Padova alle Comunità che operano a Trieste per parlare di Pola, Lussinpiccolo, Montona, Pedena e le altre. Non mancheranno ricordi nei libri di memorie ma anche ricerca sul cinema, gli itinerari con il coinvolgimento del Circolo Istria, la cucina. E poi personaggi come Gabriele D’Annunzio in un dialogo tra Parlato e Serventi-Longhi. Grande attesa per la presentazione del nuovo libro di Nino Benvenuti scritto con Mauro Grimaldi ma anche per la testimonianza di Mario Maffi che nel 1957 scese nelle foibe per “fotografare” la situazione.
Il tutto a conferma che la vicenda dell’Adriatico orientale non è solo “il passato” legato alle vicende della seconda guerra mondiale, c’è tutto un mondo da scoprire, ecco che la Bancarella diventa un viaggio nella realtà giuridica ai tempi di Venezia ma anche una proiezione su ciò che la Macroregione adriatica può e potrà diventare. Con la forza della tradizione, l’ispirazione che arriva da esperienze precedenti ma con l’occhio vigile a quel futuro di aperture, collaborazione e soprattutto crescita che tutti auspicano.
La manifestazione è organizzata con il contributo del Mibac e di una nutrita schiera di enti e associazioni: dal Centro ricerche storiche di Rovigno all’Edit di Fiume agli Istituti regionali per la storia del movimento di liberazione di varie parti d’Italia.
(fonte CDM 14 ottobre 2013)