Si è rivelato un insuccesso l’addestramento dei futuri marittimi sulla nuova nave scuola della Marina militare croata, la Kraljica Mora o Regina dei Mari, varata solo due anni fa al cantiere Grebena di Vela Luka (Vallegrande), isola di Curzola, dov’è stata realizzata su progetto dell’Istituto navale di Zagabria. L’unità avrebbe dovuto rappresentare il rinascimento dell’istruzione degli allievi dei nautici operanti in Croazia – è infatti la prima nave scuola realizzata in Croazia in seguito all’indipendenza ottenuta dal Paese negli anni Novanta – e invece la Regina dei Mari trascorre gran parte dell’anno ancorata nel porto di Fiume, con poche settimane dedicate alla navigazione.
La ragione è facilmente individuabile: la mancanza di mezzi finanziari causata dalla grave crisi che sta attanagliando il Paese e le sue regioni. Un giorno di navigazione sulla Kraljica mora – un motoveliero a due alberi lungo 35 e largo 8,7 metri – viene a costare fino a 25 mila kune, circa 3.500 euro, cifre proibitive per chicchessia in Croazia. Era stato pianificato che il veliero uscisse in mare sei settimane all’anno per il fabbisogno deglli alunni del Nautico di Spalato e invece non si superano le tre settimane. Anche gli altri nautici e le facoltà di marineria si sono visti costretti ad esercitare tagli, con viaggi che durano una settimana o due. «Posso rilevare che in questo momento la Kraljica Mora non viene incontro a quelle che sono le reali esigenze degli studenti e non per colpa sua – osserva l’ex sottosegretario alla Marineria e padre del progetto Kraljica Mora, Mario Babic – Se non si cambia qualcosa, la nave scuola non avrà più alcun senso e andrà utilizzata per altri scopi».
Considerato che gli istituti scolastici non dispongono di mezzi finanziari per coprire le spese della “Vespucci” croata, costata 37 milioni di kune ovvero circa 5 milioni di euro, si dovranno cercare soluzioni alternative. È stato proposto che la Kraljica Mora, oltre all’addestramento degli allievi, sia impiegata per viaggi charter, che potrebbero consentire al ministero della Marineria, Trasporti e Infrastrutture, proprietario della nave, di incamerare ingenti somme di denaro. In caso contrario questa splendida unità continuerà ad essere un capitale morto, ormeggiata per mesi e mesi nel capoluogo quarnerino, di nessuna utilità e con passivi coperti dai contribuenti. A bordo della nave, che si è fatta ammirare anche a Trieste in occasione della “Barcolana”, possono essere imbarcati 28 cadetti e 4 istruttori. L’equipaggio è composto da 7 persone.
Andra MArsanich su “Il Piccolo” del 10 agosto 2012
La nave scuola della marina militare croata nelle acque della Barcolana