La tragedia delle Foibe fu "un crimine contro l'umanità", "orribile capitolo per troppo tempo taciuto agli italiani". Il presidente della Camera Gianfranco Fini lo ha detto in occasione de Giorno del ricordo, commemorando, a Montecitorio, la tragedia delle popolazioni Giuliane, Istriane, Fiumane e Dalmate. Fini ha sottolineato che "oggi per la prima volta alla Camera dei Deputati si tiene una manifestazione dedicata alle dolorose vicende delle foibe e dell'esodo", anche se sono passati "cinque anni dall'istituzione del giorno del Ricordo".
Il presidente della Camera parla prima della rappresentazione teatrale, nella sala della Lupa, dell'opera "Quella enorme lapide bianca", il racconto delle emozioni e della vita "di gente che ha vissuto un duplice dramma: quello – ha detto – di essere costretta ad abbandonare la propria casa e quello, subito dopo, di essere stata accolta con indifferenza e, in molti casi, con ostilità, da quella stessa Italia dalla quale aveva sperato di ricevere un abbraccio solidale". Per questo, per "compensare almeno in parte quell'ingiustizia", per "risparmiare ai sopravvissuti l'odiosa burocrazia", Fini ha proposto di "scrivere, sulla carta d'identità di chi "é nato in Istria, a Pola, a Fiume, alla voce cittadinanza la parola 'italiana', e non 'ex-jugoslava'", definendo questo "un piccolo gesto che vale più di molti discorsi".
Ricordare e "ricostruire" quanto avvenne nelle Foibe, per il presidente della Camera, è anche guardare al futuro e all'Europa. "Ritengo – ha aggiunto – che la ricostruzione di quelle pagine di morte e di orrore possa essere un servizio reso alla più ampia e matura consapevolezza di promuovere e difendere quei valori di pace e fratellanza tra i popoli che sono alla base dell'Europa di oggi". "Affinché quanto avvenne sia solo un brutto passato – ha concluso – è necessario adempiere al dovere del ricordo".
(fonte Ansa)