Villa Perla com’era una volta. Questo il tema – e anche il titolo – della mostra che si inaugura questa sera alle ore 19 nella splendida residenza di Lussinpiccolo, sede della locale Comunità degli Italiani e della sezione italiana dell’asilo pubblico. A curare l’allestimento di “Villa Perla… una volta” – visitabile fino al 25 agosto – è Alice Luzzatto Fegiz, nipote del capitano Eustachio Tarabocchia (sua madre era Ivetta Tarabocchia, figlia di quest’ultimo), dell’omonima famiglia di armatori e capitani (imparentati con altre grandi famiglie dell’isola come i Martinolich), che appunto fece costruire la palazzina liberty agli inizi del Novecento, poi requisita dal regime jugoslavo, nel marzo del 1948.
La storia di una famiglia si incrocia così con quella di una costruzione e, soprattutto, di una città sottoposta a grossi cambiamenti – come del resto tutta la regione – nel corso del “secolo breve” e in particolare dopo la Seconda guerra mondiale. Una splendida residenza, in seguito ribattezzata Villa Perla, affacciata sullo squero di Lussinpiccolo, che cattura subito l’attenzione, soprattutto ora che ha recuperato il suo antico smalto (è stata sottoposta a un intervento di restuaro e ristrutturazione). La casa, come si diceva, fu requisita ai legittimi proprietari, una delle tante famiglie ad aver imboccato la strada dell’esodo. Venne “presa in consegna” dalle autorità jugoslave; in seguito, dopo aver ospitato a lungo la sede della polizia e dell’OZNA, negli anni ’90, a sorpresa, fu ceduta dal Comune di Lussinpiccolo a una cittadina croata residente in Svizzera, Biserka Zečević; quest’ultima nel 2002 la venderà al ministero degli Affari esteri italiano, attraverso la mediazione dell’Università Popolare di Trieste, per la cifra di circa 670mila euro, con destinazione d’uso: sede della Comunità degli Italiani.
Ora, portato a termine – dopo non poche peripezie – il progetto, Alice Luzzatto Fegiz, giornalista RAI, ha offerto alla CI la sua disponibilità a raccontare la storia della villa. E la presidente del sodalizio lussignano, Anna Maria Saganić, ha accettato la proposta ben volentieri. Per la località tutta, oltre che per i connazionali, è un’opportunità di recupero e valorizzazione di una pagina di storia, di recupero della memoria, di promozione (anche in considerazione della presenza di turisti italiani) del passato, delle tradizioni, del patrimonio culturale e storico lussignano.
Per l’occasione Luzzatto Fegiz ha recuperato documenti, ha predisposto delle schede e stilato una breve storia della marineria lussignana, a sottolineare uno dei caratteri peculiari dei Lussini, terra di armatori, marittimi e costruttori navali. L’allestimento è realizzato grazie a una collaborazione tra la Comunità degli Italiani di Lussinpiccolo, l’Unione Italiana di Fiume, la famiglia Tarabocchia e la città di Lussinpiccolo.
(fonte “La Voce del Popolo” 9 luglio 2012)