Nella campagna contro l’abusivismo abitativo in cittavecchia a Dignano, il sindaco Klaudio Vitasovic incontra un ostacolo per cosi dire insolito, la Questura istriana. Vediamo di spiegare. Le abitazioni in questione un tempo erano proprietà degli esuli che le hanno abbandonate, poi sono state nazionalizzate e ora appartengono alla città. Ebbene in alcune di queste case a dire il vero pericolanti e non sicure causa la pluridecennale incuria e degrado, si sono insediati dei clandestini. In primo luogo Rom e persone ai margini della società. Si sono quindi recati in Questura a Pola per denunciare il cambio di residenza, ottenendo senza problemi la carta d’identità con il nuovo indirizzo.
Tutto ciò ha fatto infuriare il sindaco Klaudio Vitasovic, da anni impegnato a sgomberare gli inquilini abusivi onde attuare il progetto di restauro e rilancio del nucleo storico che ora come ora versa in condizioni pietose. Si è arrivati alla paradossale situazione dice, che qualcuno approfittando della momentanea assenza del proprietario, si insedia nella sua casa e si fa rilasciare la carta d’identità con il nuovo indirizzo. Effettivamente la spiegazione arrivata dalla Questura gli dà ragione. Per la precisione nella definizione della residenza non è importante l’aspetto legale, ossia la proprietà o un normale contratto d’affitto. Contano invece, così la risposta, il dato di fatto riscontrato sul posto e l’intenzione manifestata dal cittadino di risiedere all’indirizzo indicato. Per l’insediamento abusivo si dice ancora, la parte lesa può rivolgersi al tribunale. Cosa fare dunque? Il sindaco Vitasovic non demorde e in tribunale ha già avviato diverse cause di sfratto. p.r. “Il Piccolo” 6 ottobre 2011 |