La statua in ricordo di monsignor Antonio Santin alla fine si farà e troverà posto molto vicino a quella di Massimiliano. A due passi da piazza Venezia, sul fronte mare, in un’area pedonale che il Comune intende ricavare fra il Salone degli Incanti e il nuovo Magazzino Vini. È il percorso che sta portando avanti il sindaco Roberto Dipiazza (previa un’intesa con l’Autorità portuale, che ha competenza sul tratto demaniale delle Rive) per ricordare il vescovo alla guida della diocesi di Trieste dal 1938 al 1975.
«L’idea mi è stata lanciata dall’amico Bruno Marini (consigliere regionale del Pdl, ndr) e, visti i buoni rapporti con l’Autorità portuale, intendo realizzarla – spiega Dipiazza – non appena terminati i lavori del Magazzino Vini. Lo ritengo il sito ideale anche dal punto simbolico, con la statua di Santin rivolta verso l’Istria e il tempio mariano di Monte Grisa».
Dopo le proposte scartate di piazza Venezia e di via di Cavana, vicino alla sede della Curia, era stato proprio Marini a ricordare al primo cittadino la promessa fatta in diverse ricorrenze su Santin. Avanzando la soluzione di piazza San Giovanni, attualmente occupata dal monumento dedicato a Giuseppe Verdi, che il sovrintendente Giorgio Zanfagnin chiede da tempo di trasferire proprio davanti al Teatro Verdi. «Scartata piazza Venezia per una serie di ragioni, assieme all’ipotesi di via di Cavana pedonalizzata, purtroppo – dice Marini – anche la soluzione di piazza San Giovanni, una volta incassati i delicati pareri della Soprintendenza, non potrebbe comunque realizzarsi in tempi brevi».
L’obiettivo è di inaugurare la statua a Santin entro la fine del mandato di Dipiazza che scadrà nel 2011. «Avendo saputo che di fronte a piazza Venezia, una volta terminati i cantieri e la riqualificazione, sarà ricavato uno spazio – spiega Marini – mi sono subito rivolto al sindaco in quanto lo ritengo il luogo più adatto per ricordare Santin». È una zona centrale e di pregio sul fronte mare, che «bene si sposa con una figura importante – spiega il consigliere regionale – per l’intera città e gli esuli istriani». L’ipotesi di individuare un’area vicino alla cattedrale di San Giusto, infatti, era stata giudicata da più parti residuale e circoscritta all’ambito religioso. «Il sito delle Rive ha un forte impatto simbolico. Vedrà la statua di Santin rivolta verso il tempio di Monte Grisa – dice Marini – da lui voluto a seguito del voto fatto il 30 settembre ’45, affinché il porto Trieste non fosse distrutto dai tedeschi. Ma allo stesso tempo guarderà l’Istria e e la sua Rovigno a cui tanto teneva».
(fonte Il Piccolo)