La Lega Nord ha depositato il 10 febbraio in Parlamento una proposta di legge per chiudere, con la cessione di beni del demanio, la vexata quaestio degli indennizzi finora concessi per valori irrisori agli esuli istriano-dalmati. Si tratta, sottolineano da Carroccio, di "un’inaccettabile violenza morale che si trascina da oltre sessant’anni" cui, con questa iniziativa legislativa si intende riparare.
Il 10 febbraio, Giorno del ricordo, il Senatore Mario Pittoni, figlio di un’esule istriana, ha annunciato la nuova iniziativa del Carroccio a favore di coloro che "nati e cresciuti nei territori ceduti alla ex-Jugoslavia dopo il trattato di pace del 1947 e i loro eredi, non hanno ancora ottenuto giustizia, a distanza di tanto tempo, per avere perso i loro averi, le loro case, i loro ricordi. Un dramma davvero senza fine – sottolinea Pittoni – se è vero che il nostro Paese, persa la guerra, ha risarcito la Repubblica federale Yugoslava con i beni degli sfollati. Non possiamo dimenticare che il debito di guerra è un debito nazionale. E la Convenzione di Ginevra (articoli 46, 47, 53) dice che per i territori ceduti (non dal privato proprietario, ma dallo Stato) l’espropriato ha diritto a un pronto, adeguato ed effettivo rimborso. Cosa mai concretizzatasi. Certo il momento è economicamente difficile. Per questo motivo – fa notare Pittoni – la nostra proposta prevede che, in alternativa agli indennizzi monetari, il ministero dell’Economia possa disporre la cessione di beni del demanio o del patrimonio pubblico, o l’applicazione di un regime concessorio agevolato o gratuito dei suddetti beni, o ancora la consegna di titoli del debito pubblico".
Questa iniziativa, sottolineano, "dimostra l’impegno della Lega Nord e del Governo a risolvere la questione degli indennizzi degli esuli mentre si celebrano i 150 anni della “Unità del Regno d’Italia” di Vittorio Emanuele II di Casa Savoia. È il modo migliore per commemorare la tragedia delle Foibe e dell’Esodo dall’Istria e dalla Dalmazia di 350mila persone, sottoposte a una vera e propria pulizia etnica, e per condannare la tremenda e bestiale violenza fisica di allora perpetrata contro inermi cittadini italiani. Questi esuli e i loro eredi, non hanno ancora ottenuto giustizia per avere patito la sofferenza dell’esodo dall’Istria, da Fiume, da Zara, dalla Dalmazia".
"Gli indennizzi – ribadiscono dalla Lega Nord – sono un dovere del nostro Paese. Non un atto di generosità. In questi giorni di riflessione e di ricordo per le vittime delle Foibe è dovere di tutti riflettere con rinnovata attenzione ed impegno sulle vicende che caratterizzarono le terre del confine orientale all’indomani del secondo conflitto mondiale e sulle dolorose conseguenze di quei turbolenti momenti storici. Per la Lega Nord è importante che si faccia mente locale sulle responsabilità ideologiche, politiche e personali di quei giorni tra il 1943 e il 1945, e che in un’ottica europea si faccia Pace con la storia, definitivamente, sia sul versante italiano sia su quello croato sia su quello sloveno. Gli esuli istriano-dalmati meritano una soluzione equa e soddisfacente e crediamo profondamente che la risoluzione di tale questione possa rappresentare un capitolo nuovo nella storia delle relazioni tra Italia, Croazia e Slovenia, per il futuro della regione in Europa".
"Una regione giovane, fucina di fermenti culturali e di importanti contributi per il futuro percorso di integrazione dell’Unione. Grazie alla Lega Nord sono maturi i tempi per porre fine ai turbamenti del passato, per guardare avanti con ottimismo, per smetterla di utilizzare gli errori della storia come ostacolo per la crescita del futuro. Con questo provvedimento normativo che la Lega Nord ha inteso predisporre – concludono dal partito – il Governo italiano può fare tanto affinché questo progetto si realizzi".
(fonte Aise)