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13 feb – Sdegno a Trieste per l’offesa a Basovizza

da Il Piccolo del 13 febbraio 2011 

L’eco dell’episodio avvenuto a Basovizza è arrivata ieri fino a Roma. «La serie di atti vandalici contro monumenti e targhe che ricordano la tragedia delle foibe, l’ultimo dei quali addirittura a Basovizza in concomitanza con il Giorno del Ricordo appena celebrato, dimostra che in Italia ci sono a sinistra persone intolleranti, che non sanno accettare una memoria condivisa e continuano a fare l’apologia di un genocidio che ha colpito il nostro popolo». L’ha affermato il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. «Segnalo pubblicamente – ha continuato lo stesso esponente del Pdl – al ministro Gelmini che l’impegno delle scuole per ricordare la tragedia delle foibe rimane tuttora molto scarso, mentre si continuano ad adottare libri di testo vergognosi perché ignorano questo dramma. Dalla censura della scuola alla violenza sulle lapidi traiamo motivi di grande amarezza che lunedì (domani, ndr) denunceremo pubblicamente nel corso di un convegno a Roma, nella sala della Mercede della Camera».

Massimo Greco, l’assessore alla Cultura del Comune, ente che della Foiba di Basovizza così come della Risiera di San Sabba è responsabile, si augura invece «che questo rimanga un episodio, un episodio di isolata imbecillità. Non fosse così, sarebbe un segnale che certe campagne di intossicazione politico-ideologica stanno attecchendo». Confida per questo, Greco, sul fatto che «simili atti non si verificavano da diversi anni. È il primo raid alla Foiba da quando è stato inaugurato il nuovo comprensorio monumentale nel 2008».

Sdegno per l’accaduto da parte di Paolo Sardos Albertini, presidente della Lega Nazionale e del Comitato per i Martiri delle Foibe. «Si tratta – rileva Sardos Albertini in una nota -, evidentemente, dei soliti “compagni trinariciuti” che non si rassegnano al fatto che finalmente dopo tanti decenni di silenzio si parli della tragedia delle foibe. Questi squallidi personaggi – ha concluso – si sentono ovviamente eredi dei criminali infoibatori del comunista Tito. Meritano fondamentalmente di essere compatiti perché alla stupidità a questi livelli è giusto rispondere solo con il compatimento. Fermo restando l’auspicio che le forze dell’ordine facciano il loro dovere perseguendo gli autori di questi gesti».

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