In questo periodo di particolare lavoro per tutte le strutture dell'ANVGD, impegnate nell'organizzazione degli eventi in occasione del Giorno del Ricordo, appare un interessante articolo sull'ultimo numero del bimestrale dell'Unione degli Istriani, a firma del vicepresidente di detta associazione, il giovane Enrico Neami. Nell'esprimere gli ormai consueti e stizziti commenti sulle attività dell'ANVGD, entra direttamente nel merito delle nostre attività sul territorio, parlando di:
"minima azione sul territorio in occasione di ogni incancrenito 10 febbraio: organizzazioni di Sante Messe, conferenze testimoniali alla scuola della borgata o al municipio del paese, silente partecipazione all'usuale intitolazione di una stradella periferica ai nostri Martiri, organizzazione di cene augurali per il vecchio patrono, viaggi più turistici che d'istruzione in istria e Dalmazia e raduni conviviali nelle poche sedi sociali attive. Tutto ciò si sublima poi nell'organizzazione di un farraginoso congresso o di un ormai scontato raduno ad intervalli di tempo regolari".
C'è chi sogna una struttura diffusa, capillare e competente come la nostra e per di più a continuo contatto con le realtà istituzionali locali. Tanto più che le benemerite Famiglie aderenti all'Unione degli Istriani, tra le loro attività, hanno proprio quelle che Neami critica. E quindi: viva l'autogol!
(Enrico Neami -al centro col pizzetto- guida il suo team di arti marziali. Qualche colpo basso lo conserva sempre per gli Esuli che lavorano con l'ANVGD)