Il presidente sloveno Danilo Türk ha ribadito ieri che non è necessario un “atto di pacificazione” tra l’Italia, la Slovenia e la Croazia con un simbolico incontro dei tre capi di Stato. “A livello politico non vedo la necessità per un atto simbolico particolare, mentre a livello etico, la questione della pacificazione può essere sempre aperta e ogni Stato deve risolverla da sola”, ha spiegato Türk per Radio Maribor.
“Osservando nel globale, è necessario distinguere il livello politico-diplomatico della riconciliazione dove tutte le cose sono state messe al loro posto, dal livello etico della pacificazione, dove il nostro confronto con la storia non è ancora ultimato”, ha detto, Spiegando il suo messaggio della scorsa settimana, quando ha detto che “un atto aggiuntivo di pacificazione” non è necessario, Danilo Türk ha osservato che il XX secolo ha lasciato a tutti e tre i popoli una “pesante eredità”, ma ha ripetuto che l’Italia, in questo caso, deve fare molto di più. “Non possiamo dimenticare che il fascismo, quale prima ideologia totalitaria nel nostro territorio, ha arrecato grandi mali agli sloveni e compiuto crimini che non hanno ancora ottenuto l’epilogo definitivo”, ha concluso il presidente sloveno.
(il presidente sloveno Turk a una cerimonia di filo-titini nel 2008)