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13 mar – Presentato il memoriale di Giacomo Bologna

E' stata presentata nei giorni scorsi presso il Circolo delle Assicurazioni Generali di Trieste la riedizione del libro memoriale dell'Onorevole Giacomo Bologna, dal titolo "A salvare la Patria c'ero anch'io. Forse". Il volume dell'uomo politico nativo di Isola d'Istria è stato fortemente promosso dall'Anvgd locale e dal Centro Culturale "Alcide De Gasperi", poichè la prima edizione del 2001 era esaurita da tempo e perché, come hanno sottolineato entrambi i rappresentanti delle due Associazioni, Renzo Codarin e Sergio Tombesi, "c'è un forte vincolo che ci lega alla persona di Giacomo Bologna, per le modalità con cui il suo operato è stato portato avanti idealmente e che continua ancora oggi ad esser ricordato".

Sergio Tombesi ha voluto ricordare Bologna – oggi in condizioni di salute che non gli permettono di uscire di casa- nda – sottolineando come "questo libro è uno spunto efficace per capire il rapporto che l'uomo politico aveva con la sua città, Isola prima e Trieste dopo. Ci permette di comprendere alcune vicende che si legano, ad esempio, alla formazione di personaggi politici che poi confluiranno nella Democrazia Cristiana, oltre ad alcuni passaggi ideologici durante la guerra e all'interno del Cln dell'Istria. Nella seconda parte del libro si trovano quindi tutta una serie di esperienze personali all'interno del Parlamento, dentro agli ambienti romani ma sempre con lo sguardo rivolto alle nostre zone. Per questo credo che se un domani si dovesse scrivere la storia della Prima e della Seconda Repubblica, con l’imparzialità e la professionalità che agli storici non mancano, la voce di Giacomo Bologna non dovrebbe rimanere in un cassetto".

Renzo Codarin, presidente della Federazione degli Esuli e per questo prosecutore morale del messaggio dell'onorevole Bologna negli anni, ha ricordato come "Bologna ha avuto nella storia della Dc locale e nazionale un ruolo importante. Prendeva spesso delle decisioni forti e non aveva paura di parlare di vicende tristemente legate al nostro confine. In Parlamento parlavano di foibe già all'epoca, ma l'unica reazione era l'esser compatiti, non la comprensione. Oggi queste vicende vengono considerate a livello nazionale e l'ultimo sondaggio promosso dall'Anvgd ci dice che quasi il 52% della gente italiana sa che le foibe non sono solamente delle voragini di natura carsica. In effetti il messaggio di Giacomo Bologna è per questo ancora vivo".

Il libro ripercorre le vicende della vita di Bologna, partendo dalla sua formazione scolastica d'ispirazione cattolica, passando per l'ambiente universitario di Padova per poi avvicinarsi sempre di più agli ambienti antifascisti legati al Cln dell'Istria. Ad Isola divenne responsabile della Dc in clandestinità, ma ben presto si dovette ricredere sull'ideale della conciliazione tra forze politiche poichè Isola era ormai Zona B. Gli scontri con le forze di Tito e con il Partito Comunista Italiano che appoggiava le scelte e le decisioni della Repubblica Federativa Jugoslava gli fecero cambiare idea. Esule, venne a Trieste dove continuò a lavorare per la Dc e forte dell'appoggio di migliaia di esuli riuscì ad entrare in Parlamento dove vi rimase per quattro legislature, dal 1958 al 1976. Nell'associazionismo degli esuli ha ricoperto molte cariche e per anni ha voluto fortemente l'ideale di rinnovamento al primo posto. Infatti negli anni Novanta si dimise da tutti gli incarichi proprio per lasciar posti ai giovani.
Il libro è la storia della vita di uomo politico che per questa ha combattuto. La storia di un uomo che ha contribuito a render pubbliche le vicende del dopoguerra in queste zone. La storia di un uomo che ha combattuto perché l'identità istriana non venga relegata nella più piccola provincia d'Italia.  La storia dell'amore e della passione che quest'uomo ha avuto verso la politica e del concetto che attraverso essa si possano risolvere i problemi delle persone. E perchè no, forse anche a salvare la Patria.

Nicolò Giraldi su www.arcipelagoadriatico.it

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