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13dic12 – Gli sloveni si schierano a fianco degli “arrabbiati”

Mentre ieri sera a Lubiana un migliaio di manifestanti hanno protestato a Lubiana davanti al Municipio chiedendo la “testa” del sindaco Zoran Jankovic gli “arrabbiati” cominciano a formalizzare le proprie proteste nero su bianco. E spuntano anche i primi leader. Uno su tutti è il professore di filosofia di Novo Mesto, Uroš Ljubej. «Vogliamo un rinnovamento della Slovenia – afferma – che si baserà sulla morale, sulla giustizia sociale, sul governo del popolo». Concretamente il gruppo chiede le dimissioni dell’elite politica, l’entrata in vigore della sfiducia popolare, più democrazia diretta, uno Stato di diritto, una radicale riforma della giustizia, un processo efficace per tutti coloro i quali si siano procurati ricchezza in modo illegale.

 

Alla Rivolta dei fiori ha aderito intanto anche il sito studentesco “Danesjenovdan.si” (oggi è un giorno nuovo) che fa capo agli allievi della facoltà di sociologia e filosofia dell’Università di Lubiana. Sul sito hanno aperto un dibattito pubblico che sta crescendo di giorno in giorno. Ma il fatto più interessante è costituito dal sondaggio effettuato dal quotidiano di Lubiana Delo e relativo alla popolarità o meno degli “arrabbiati” tra l’opinione pubblica. Ebbene la maggioranza degli interpellati appoggia pienamente la Rivolta dei fiori. Il 53% li appoggia in pieno mentre un altro 33% è d’accordo solo con alcune delle iniziative di piazza.

 

Solo il 14% non si schiera con il popolo del “Gotof je” (è finito). Coloro i quali si schierano senza remore a fianco degli “arrabbiati” sono soprattutto i giovani in un range d’età che va dai 26 ai 35 anni, più uomini che donne. A bocciare la rivolta, invece, sono soprattutto i simpatizzanti del Partito democratico (Sds) del premier Janez Janša e gli ultrasessantacinquenni, donne più degli uomini. Alla domanda se il ministro degli Interni Vinko Gorenak debba o meno rassegnare le dimissioni, il 61% degli interpellati ha inequivocabilmente risposto di “sì”.

 

La gente è altresì convinta che la Rivolta dei fiori è alimentata non da una banda di teppisti o da formazioni estremiste ma dall’avversione al governo, alla elite politica e allo strapotere dei sindaci. Da notare che il 39% degli interpellati si augura una “ristrutturazione” del governo, mentre il 18% sarebbe favorevole a dare vita a un esecutivo di tecnici sul modello Mario Monti in Italia. Il 16% invoca invece le elezioni anticipate. Da notare come l’opinione pubblica slovena non abbia grossa fiducia nell’operato dei sindacati visto che solo il 49% sostiene che le parti sociali del pubblico impiego fanno bene a scioperare a causa del taglio degli stipendi. Insomma il malcontento nel Paese è qualcosa di più di un raffreddore. Piuttosto assomiglia di più a un’epidemia di influenza. E la febbre è decisamente alta.

 

(fonte “Il Piccolo” 11 dicembre 2012)

 

 

 

Un’istantanea degli scontri di Lubiana (foto www.delo.si)

 

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