I “sanguinosi conflitti” che hanno opposto i popoli delle due sponde dell’Adriatico appartengono al passato: Giorgio Napolitano lo ha sottolineato con forza oggi nel corso della sua visita di Stato in Croazia. Quei conflitti, ha detto ai giornalisti il presidente della Repubblica al termine del suo incontro con il presidente croato Ivo Iosipovic, hanno lasciato a lungo “tracce di dolore e risentimenti che possiamo considerare alle nostre spalle“.
Nessuna cancellazione della storia, però: “La memoria del passato deve rispettare coloro che hanno sofferto e condividere i sentimenti di umana pietà e rispetto per le vittime innocenti“, ha ammonito il capo dello Stato nel corso del suo successivo intervento di fronte al Parlamento della Croazia, aggiungendo che “quelle pagine non si ripeteranno mai più“.
Ricordando l’iniziativa comune italo-croata-slovena del 13 luglio 2010 “nel segno della riconciliazione“, Napolitano ha proclamato, di fronte alla platea dei parlamentari croati, che “lo ‘spirito di Trieste’ è irreversibile, torneremo a esprimerlo – ha aggiunto – anche in terra croata agli inizi di settembre, a Pola“. Il capo dello Stato ha dedicato ripetute sottolineature alle “ferite del passato”, quando “alla tradizione di convivenza e mutuo rispetto, radicata in queste terre e su questo mare, si sono sostituite opposte pretese, odiose sopraffazioni, fino agli eccidi e alle vendette. La seconda guerra mondiale ci ha lasciato pagine buie e dolorose. Non sono qui – ha detto – per ripercorrere quelle tristi vicende. Sono qui per affermare con profonda convinzione che quelle pagine non si ripeteranno mai più“. “Insieme al presidente Iosipovic – ha promesso Napolitano, che a causa della situazione politica ha abbreviato il programma del viaggio in Croazia e rinviato al 3 settembre l’incontro con gli esuli istriani e con la comunità italiana a Pola – mi recherò presto in Istria per rendere omaggio alle vittime di un atroce passato, inchinarci dinanzi agli innocenti, impegnarci a riavvicinare chi ha subito torti. Ma soprattutto per riaffermare che questa tragica pagina della storia appartiene al passato: non al presente, non al futuro“.
(TM News)