Vicenza 15 febbraio 2011
Gent.mo Direttore di "Famiglia Cristiana",
come ormai da alcuni anni, anche quest'anno mi rifaccio vivo per rinfrescarvi la memoria ed il ricordo di una giornata che puntualmente "dimenticate" o ignorate…: LA GIORNATA DEL RICORDO DI 10.000 ITALIANI INFOIBATI E 350.000 ESULI DALLE TERRE ITALIANE DELL'ISTRIA, FIUME E DALMAZIA ad opera dei partigiani titini per una ormai appurata PULIZIA ETNICA (come ha ribadito il già comunista -NB- Presidente della Repubblica, NAPOLITANO).
Solo Famiglia Cristiana, che io continuo a stimare per tutto il resto (specialmente per le sue coraggiose riflessioni sulla situazione italiana) non si ricorda di questa tragedia che ha vissuto anche mia mamma.
Ogni anno pubblicate in quella settimana un articolo sulla Shoah (ricordo giustissimmo e doveroso) o articoli (l'anno scorso) che ripetono la solita farsa e inculcano questa idea: "le foibe ci furono per razione ai fascisiti". Che sarebbe come dire: "gli ebrei furono massacrati perchè erano strozzini e usurai". Che Dio ci scampi da tale osservazioni.
Nel n. 6 del 2011 pag.22 quest'anno l'articolo è intitolato: "Reato negare la Shoah?" Lo stesso si può dire: "Reato negare le foibe e la pulizia etnica?" La risposta riportata: "….ci sono tante e tali prove dell'abominio della Shoah… che i negazionisti sono destinati a soccombere nella loro abiezione…" . Giusto. Lo stesso dicasi per le Foibe!
Perchè allora continuate a ignorare questa giornata che è stata proclamata Giornata Nazionale del Ricordo, dopo -nb- 60 anni di schifoso e assordante silenzio?
Perchè è considerata troppo di destra? Perchè c'è qualcuno tra voi che non vuole? Non lo capisco proprio.
Nel dubbio che non vi ricordiate anche quello che vi ho scritto l'anno scorso, vi invio lo stesso materiale e anche la relazione proclamata a Vicenza all'inaugurazione di un monumento dedicato alle foibe ed agli esuli.
Mi piacerebbe che questa mia lettera, magari ridotta, fosse pubblicata almeno quest'anno su Famiglia Cristiana.
Grazie.
Vi stimo lo stesso, ma mi piacerebe che fosse una stima più piena.
don Giancarlo Pianezzola, Vicenza