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15mar/07.19 – Delbello: nella memoria d’Italia anche le terre giuliane

INTERVENTO DI SILVIO DELBELLO SUL QUOTIDIANO IL PICCOLO DEL 15 MARZO 2011

Fra pochi giorni l'Italia celebra il 150° anniversario dell'Unità nazionale, la nascita dello Stato italiano avvenuta il 17 marzo 1861 a Torino. Le celebrazioni sono accompagnate da polemiche di varia natura che rischiano di far perdere di vista il valore dell'avvenimento che si vuol ricordare. Noi non vogliamo aggiungere altre polemiche anche se ne abbiamo motivi più che sufficienti ma è, invece, nostro desiderio e dovere mettere in luce il rapporto tra le nostre terre istriane, fiumane e dalmate e il celebrato anniversario.

Non possiamo, infatti, dimenticare che le terre dell'Adriatico orientale hanno avuto, per così dire, un iter speciale per entrare a far parte dell'unità nazionale che quest'anno viene celebrata. Ricordiamo in proposito, che il Veneto ed il Friuli centro-occidentale si unirono al resto d'Italia nel 1866 ed il Trentino e la nostra Venezia Giulia appena nel 1918. Le nostre terre giuliane, tuttavia, pur essendo divise dal territorio dello Stato italiano, non hanno mancato di concorrere attivamente a costruire la memoria nazionale italiana. Sarebbe qui troppo lungo elencare tutte o solo in parte le occasioni storiche che testimoniano la partecipazione delle nostre genti al Risorgimento, ai movimenti ed ai moti rivoluzionari dal 1800.

Ma va senz'altro, citata in questa occasione, la ricorrenza dei 150 anni dalla "Dieta del Nessuno" della Dieta Istriana così come risposero la Dieta Dalmata e quella di Fiume, alla richiesta di partecipazione ai Parlamenti di Vienna e di Zagabria: un avvenimento che va pure ricordato degnamente. Non va neanche tralasciato di ricordare l'apporto delle nostre genti ai movimenti irredentistici, all'attiva partecipazione alle due Guerre ed il sacrificio e l'eroismo di tanti volontari giovani e meno giovani. Tutto si concluse con la separazione dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia dall'Italia, con la conseguente loro perdita di cui ormai quasi tutti sono a conoscenza, e che provocò la fuga e l'esilio di centinaia di migliaia di istriani, fiumani e dalmati sradicati dalle loro terre.

A quella grave ingiustizia se ne sono aggiunte altre, elargite con profusione dalle circostanze storiche che si sono succedute dalla fine della Guerra, ma anche abbondantemente inflitte dall'Italia, da questo Stato che ci chiede di celebrare il 150° anniversario della sua nascita. Lo faremo assieme alla nostra Nazione, ed in concordanza ai nostri connazionali.

Non potremo però non ricordare le ingiustizie e le meschine dimenticanze dei governanti dello Stato italiano che in tante occasioni ci hanno trattati male ed ingiustamente. Ciascuno di noi esuli potrà anche in questa circostanza distinguere l'ingiustizia che ritiene più offensiva alla nostra scelta di essere italiani, sempre e comunque.

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