Prima c’è stato il voto trasversale che ha decretato l’istituzione del Giorno del Ricordo. Ora anche il Senato approva in modo condiviso la Mozione num. 151 riguardante l’atteggiamento del Paese nei confronti della politica degli Esuli e della minoranza italiana in Croazia.
“La Federazione delle Associazioni degli Esuli – dichiara il Presidente Renzo Codarin – segue con grande interesse l’evolversi di una politica di sempre maggiore attenzione nei confronti delle richieste di un popolo disperso dalla storia e che un impegno di matrice europea intende ricomporre idealmente attraverso il riconoscimento fattivo e concreto di diritti disattesi con la volontà di costruire una distensione basata su giustizia e verità”.
E’ con soddisfazione per tanto che è stata appresa l’approvazione unanime da parte del Senato della mozione bipartisan che impegna il Governo a ''salvaguardare i diritti degli italiani che hanno abbandonato i territori assegnati alla ex Jugoslavia; a proseguire, nell'ambito del tavolo Governo-esuli, nella richiesta di una verifica di tutte le possibilità di restituzione di beni ad essi espropriati''.
La mozione firmata anche dai capigruppo Maurizio Gasparri, per il Pdl, Federico Bricolo per la Lega, Anna Finocchiaro per il Pd e Gianpiero D'Alia per l'Udc-Svp Autonomie impegna il governo anche a ''lavorare per il pieno rispetto degli accordi italo-croati a tutela della comunità italiana residente, nel quadro della normativa comunitaria sul rispetto delle minoranze e nello spirito di un'integrazione di regioni la cui fisionomia nazionalismi e totalitarismi hanno devastato nel '900 e ad adoperarsi perché la Repubblica di Croazia, adempiute le condizioni poste dai competenti organi comunitari, con particolare riferimento alla tutela delle minoranze, possa celermente entrare a pieno titolo nell'Unione europea''. Codarin evidenzia l’importanza del lavoro intenso svolto nel corso di tutto il 2009 che ha portato ad un dibattito aperto e franco con il Governo che ha colto le istanze degli esuli. Ma il Presidente della Federazione plaude, oltre che alle dichiarazioni di principio, anche alle proposte concrete avanzate in sede di dibattito, in particolare del Senatore Giulio Camber che ha affermato tra l’altro “con l’ultima Finanziaria circa un terzo dei fondi previsti, peraltro modesti, sono stati tagliati. Quindi, bisogna adoperarsi, come peraltro il Governo ha già fatto cenno, per un ripristino del sistema. Ma è importante anche addivenire ad una qualche forma di sistema finanziario agevolato per l'acquisto da parte, in particolare, degli esuli istriani, giuliani e dalmati di beni che si trovino nella Repubblica croata e nella Repubblica slovena, magari istituendo fondi di garanzia gestiti da banche nazionali italiane. Poiché nella nostra mozione si parla anche della storia di quei totalitarismi che hanno devastato il Novecento, un significativo momento in Croazia potrebbe essere rappresentato da un segno materiale quale la costruzione di un monumento in una località-simbolo delle atrovità commessi nei confronti di persone colpevoli soltanto di essere italiane. Ecco, un atto significativo che si concretizzi e che dia un segno alla storia, un segno di superamento dei tempi, un indennizzo morale”.
Anche nell’intervento del Senatore Pegorer è stata sottolineata “la fase delicata e decisiva del processo di integrazione, che impone di seguire con attenzione, usando tutti gli strumenti diplomatici che abbiamo a disposizione, gli interessi della minoranza italiana in Croazia. Ciò va fatto non solo per affermare ogni tutela prevista agli italiani lì residenti, ma anche per costruire le dovute risposte alle annose richieste e speranze di coloro i quali abbandonarono l'Istria, Fiume e la Dalmazia e che da troppo tempo – lo sottolineo – chiedono la salvaguardia dei loro diritti. In tale contesto va in ogni caso ribadita, a supporto dei contenuti della mozione, la necessaria prosecuzione del lavoro avviato nel tavolo Governo-esuli, per determinare tutte le condizioni utili al possibile indennizzo e restituzione dei beni espropriati nell'immediato dopoguerra. Il Governo italiano per tanto deve mantenere viva e forte la sua azione in questa fase decisiva dell'adesione della Croazia all'Unione europea, affinché i diritti degli italiani che vi risiedono siano pienamente tutelati e perché si giunga a risolvere positivamente la questione dei beni espropriati agli esuli”.
A rappresentare il Governo è stato Carlo Giovanardi, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri “che ha relazionato sui risultati dei nostri incontri” – evidenzia Codarin sottolineando con gratitudine “l’interesse concreto di molti ministri e sottosegretari, oserei dire da amici, per le tematiche che ci riguardano. Impegnati al nostro fianco per arrivare a risultati condivisi a beneficio nostro di Esuli ma anche del Paese stesso e del suo rapporto con l’Europa”.
Si attende ora il prossimo tavolo Governo-Esuli.
(fonte www.arcipelagoadriatico.it)