Il segnale sloveno e croato sconfina a Trieste. Spesso arriva sul Carso, sulla costiera triestina, a Barcola ma anche in punti come piazza Unità. E la cosa non è di poco conto dal momento che basta semplicemente rispondere al telefono, senza accorgersi del segnale internazionale, per avere una sgradita sorpresa: sia per chi chiama che per chi riceve scatta il pagamento di una tariffa superiore. Utilizzando il segnale sloveno la telefonata diventa internazionale.
«Il fenomeno – spiega Daniele Sancin, esperto di telefonia mobile impiegato in uno dei centri commerciali della città – è dovuto esclusivamente alla potenza dei ripetitori che hanno un livello più alto. Anche per questioni geografiche, per la presenza del mare, il segnale arriva molto forte anche da noi, a volte sovrastando quello italiano».
Le reti d’oltre confine sono agevolate anche da una diversa normativa. La legge italiana, infatti, impone dei limiti ben precisi per le emissioni delle antenne di telefonia mobile. Limiti meno rigorosi che dunque a poco valgono gli sforzi fatti dalle compagnie telefoniche nazionali per risolvere il problema.
«Il telefonino in un batter d’occhio perde l’aggancio con la cella della compagnia italiana e si aggancia a quella slovena o croata – osserva Sancin – Quello che va ricordato è che a quel punto cambiano le tariffe e le persone anziane, magari meno esperte, si ritrovano con la scheda azzerata. Bisogna stare attenti e cercare di non usare il telefonino fino a che non ritorna il segnale del proprio operatore».
Unico modo per riuscire ad arginare il problema è quello di sostituire il modo di ricezione del telefono da automatico a manuale. "In questo modo – dice il tecnico – il cellulare non passa automaticamente alla rete slovena o croata, ma deve essere reimpostato".
(l.t. su Il Piccolo del 16 maggio 2010)