C’è una brutta sorpresa dentro ad uno dei famosi pacchi di ”Affari tuoi”. Nella nuova serie di ”Gratta e Vinci” realizzata in collaborazione con la famosa trasmissione, sotto al pacco che indica la nostra regione si scopre la scritta ”Friuli”. È stata invece ignorata, spazzata via, abolita la dicitura ”Venezia Giulia”.
Poco spazio? Non si direbbe visto che i nomi di tutte le altre regioni sono riportati in modo corretto, completo. Cosa accedrebbe se una lotteria nazionale, un gioco così popolare, prendesse una scorciatoia e, per semplificare le cose, scrivesse solo Trentino? O solo Emilia? O ancora solo Alto Adige? La nuova serie di ”Gratta e Vinci”, il gioco della lotteria istantanea gestito dalla Lottomatica per conto dei Monopoli dello Stato, sui biglietti vanta l’avvallo della Endemol che detiene i diritti sul marchio del fortunato programma in onda ogni sera, di Rai Trade, Rai Uno e del Consorzio Lotterie Nazionali.
Per partecipare al gioco che va letteralmente a ruba nei punti vendita della nostra città, occorre grattare i ”Pacchi Fortunati” e ”I Tuoi Pacchi”. Sotto ad ogni pacco azzurro è riportato il nome di una delle regioni italiane. Se una o più delle regioni numerate trovate sotto i ”Pacchi Fortunati” è presente una o più volte ne ”I Tuoi Pacchi” si vince la somma degli importi corrispondenti. Il costo di un singolo biglietto è di 3 euro, le possibili vincite vanno invece da un minimo di 500 ad un massimo di 200 mila euro.
Visti i molteplici loghi riportati sui biglietti sono stati tanti ad aver visionato quel prototipo di biglietto, in molti hanno dato il benestare alla grafica, al progetto, ma nessuno ha evidenziato quella mancanza. Forse perché al di fuori dal territorio giuliano in pochi danno peso a quella ”Venezia Giulia”, a quella ”codina” che per molti, Stato compreso, Rai inclusa, sembra essere un dettaglio.
Ad usare un nome improprio per indicare la nostra regione sono in molti: politici nazionali, presentatori televisivi e radiofonici, attori ed attrici, giornalisti che vantano fior fior di esperienza.
Ma questa volta l’errore non sta passando inosservato, vista anche la popolarità del programma condotto da Max Giusti e giunto alla settima edizione e del gioco del ”Gratta e Vinci”. «Chi si ferma a grattare i biglietti qui – riferisce Anna Perla, la dipendente di una rivendita di via Giulia – lamenta spesso questa mancanza». «Un errore che i Monopoli di Stato non dovrebbero permettersi di fare – commenta Angelo Depoli, un giocatore – io correggo sempre chi omette la dicitura o la scritta ”Venezia Giulia”, speriamo che in questo caso a tirare le orecchie alla Lottomatica sia ci rappresenta».
«Su un gioco nazionale non si possono fanno errori simili – sottolinea Antonella Serra, un’insegnante che tenta spesso la fortuna con i ”Gratta e Vinci” – in un compito in classe lo segnerei con la penna rossa e lo giudicherei con un 5».
Laura Tonero su Il Piccolo del 16 marzo 2010