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16 mar – Doganiere croato truffa turisti italiani

Non si fermano al gabbiotto dei doganieri in quanto vuoto e per tale motivo si vedono appioppare una multa di 1000 kune, circa 138 euro, pagata sul posto. Ma è solo ad Abbazia che vengono a sapere di avere la ricevuta della contravvenzione con su scritto che si dovevano pagare invece 500 kune.

La metà insomma di quanto versato ad un poliziotto croato al valico di confine di Pasjak, lungo la strada che collega Fiume e Trieste.

È quanto capitato sabato scorso a un gruppo di turisti della provincia di Vicenza, giunti ad Abbazia per trascorrervi un week-end di riposo. A raccontare la disavventura ai giornalisti è stato Sergio Ceola, amareggiato per il comportamento del poliziotto confinario che – a detta dei villeggianti veneti – si è messo in tasca 500 kune, circa 69 euro. «La nostra compagnia, una decina di amici – questa la versione di Ceola – è giunta al valico di Pasjak intorno alle 11. Io ero a bordo del mio furgone e, dopo avere esibito i documenti alla polizia locale, mi sono avviato lentamente verso i doganieri». «Visto che il gabbiotto era vuoto – continua – ho proseguito, ma sono stato fermato soltanto cinque metri dopo dalle grida di un gruppo di poliziotti. Uno di essi mi ha detto che, non essendomi arrestato per il controllo doganale, avevo commesso un’infrazione, punibile con la pena pecuniaria di 1000 kune. Sinceramente non ho compreso il motivo della multa, perché non avevo visto alcun doganiere, ma ho deciso comunque di non fare storie e pagare la contravvenzione». Il veneto ha spiegato di avere avuto dei problemi con il pagamento, in quanto aveva con se solamente euro, ma ci hanno pensato gli amici a venirgli incontro, raccogliendo la somma necessaria in biglietti da 200 kune.

Dopo avere ricevuto la conferma dell’avvenuto pagamento, il gruppo si è diretto nella ”Perla del Quarnero” ed è stato lì che i loro amici abbaziani hanno fatto notare l’inghippo. «Purtroppo non c’eravamo accorti di nulla al valico, essendo la ricevuta scritta in croato» ha aggiunto Ceola, rilevando che il poliziotto ha agito in questo modo perché aveva di fronte degli stranieri. Le competenti autorità della polizia confinaria hanno dichiarato di non sapere nulla dell’episodio, invitando comunque i vacanzieri veneti a presentare ricorso in capo a otto giorni, dopo di che potranno partire le indagini per appurare quanto effettivamente successo. I poliziotti del vicino valico di confine croato–sloveno di Rupa (Pasjak è sotto la giurisdizione di Rupa) hanno confermato che non fermarsi all’Alt Dogana comporta effettivamente una pena pecuniaria di 500 kune e che le 1000 kune riguardano solamente la violazione dell’obbligo a sottoporsi a controllo doganale. Il che non riguarda la vicenda di Sergio Ceola, come del resto documentato dalla ricevuta della multa. Quanto accaduto sabato a Pasjak (la speranza è che le autorità croate facciano completa luce) rischia di infliggere un altro colpo all’immagine turistica della Croazia, le cui sorti finanziarie dipendono fortemente dai risultati che l’industria ricettiva nazionale saprà ottenere.

(a.m. su Il Piccolo del 16 marzo 2010)

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