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16nov11 – Il Trattato di Osimo 36 anni fa

Il 10 novembre del 1975, esattamente 36 anni fa, il Trattato di Osimo sancì la separazione creata nel 1954 con il Memorandum di Londra, marcando definitivamente la frontiera tra Italia ed ex Jugoslavia, che fino a quella data aveva visto una fascia transfrontaliera divisa in “zona A” assegnata all’Italia e una “zona B” assegnata alla Jugoslavia. Dopo Osimo, la zona B passò definitivamente all’ex Jugoslavia, sovrana anche su quell’ampio territorio coincidente con l’Istria un tempo italiano.

 

A distanza di 36 anni, c’è chi non ha ancora digerito il trattato. Si tratta di una parte dei profughi, che alla fine della seconda guerra mondiale abbandonò le sue proprietà e che ancora non ha trovato piena soddisfazione per quanto riguarda i risarcimenti dei cosiddetti ‘beni abbandonati’. Tra queste associazioni, l’“Unione degli Istriani- Libera provincia dell’Istria in esilio”, che giovedì 10 novembre ha chiuso “per lutto” la storica sede di Trieste, mettendo le bandiere a mezz’asta e sospendendo tutte le attività associative e culturali. Protesta che Pupo liquida così: «È una organizzazione minoritaria e dissidente rispetto alla Federazione degli esuli».

 

«Dal Trattato di Osimo – afferma Pupo – ci separano oramai quasi quarant’anni, il che vuol dire che, da un punto di vista storico, appartiene a un altro mondo: il mondo del terribile Novecento, della “questione adriatica” e anche della guerra fredda. Il trattato di Osimo ha rappresentato niente più che la presa d’atto di un assetto delle terre alto-adriatico già definito nei decenni precedenti, a conclusione della fase convulsa 1918-1954, e dotato di una tal forza da resistere anche all’esaurimento del quadro politico che l’aveva generato, quello dei rapporti fra Italia e Jugoslavia».

 

(fonte AdnKronos 16 novembre 2011)

 

Osimo, la stretta di mano dopo la firma del trattato tra i ministri degli Esteri italiano Mariano Rumor (a destra) e jugoslavo, Miloš Minić

 

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